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Manovra 2026

Manovra 2026, cosa ha detto Giorgetti su taglio dell’Irpef e rottamazione

In queste settimane i partiti di maggioranza hanno rilanciato le loro proposte su taglio dell’Irpef e rottamazione. Il ministro dell’Economia è intervenuto per ridimensionare le pretese degli alleati e fare il punto della situazione in vista della prossima legge di bilancio.
A cura di Giulia Casula
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Il quadro "si è complicato" e il progetto di riduzione dell'Irpef per il ceto medio sostenuto da Forza Italia e FdI rischia di restare al palo. E così pure la proposta della Lega di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, la cosiddetta rottamazione quinquies, al centro del piano di "pace fiscale" sostenuto dal leader Matteo Salvini.  Il cantiere della manovra 2026 è partito e in queste settimane i partiti di maggioranza hanno rilanciato le loro proposte per la nuova legge di bilancio. A frenare gli entusiasmi degli alleati è stato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ieri durante un incontro elettorale in Valle D'Aosta ha fatto il punto della situazione.

Giorgetti frena gli alleati: "Il quadro è complicato"

"Quella che Salvini chiama la rottamazione delle cartelle e la riduzione delle aliquote fiscali al ceto medio erano punti su cui c’era sicurezza. Ma, lo dico con franchezza, la situazione si è complicata con tutte le vicende internazionali che non dipendono dal Governo", ha dichiarato.

Il riferimento è all'aumento dei prezzi, all'elevato costo dell'energia e alle altre conseguenze economiche negative legate ai conflitti internazionali, in particolare alla guerra in Ucraina. Il sostegno a Kiev, che l'Ue si è impegnata a mantenere, peserà sui bilanci dei singoli Stati. "Le conseguenze di questa guerra in Ucraina dirette e indirette", ha sottolineato. "Perché indirettamente voi pensate che tutta l'ondata di inflazione che noi abbiamo avuto in questi anni in realtà è inflazione da prezzi di energia e quindi in diretta correlazione per quello che è accaduto in Ucraina: recuperare gas o altre fonti energetiche avrà un prezzo molto più alto. O direttamente, perché a questo punto per l'Ucraina nella coalizione internazionale c'è addirittura chi vuole mandare soldati sul campo, -non è il nostro caso- però l'aiuto finanziario è un aiuto finanziario che ciascun paese in qualche modo dovrà sostenere. Quindi inevitabilmente questo graverà anche. Contemporaneamente abbiamo fatto partire – e questo sicuramente è un qualcosa che in modo tangibile ha toccato tante categorie di lavoratori autonomi – la flat tax fino a 85 mila euro", ha detto Giorgetti.

Nella stessa giornata in cui Meloni prometteva una manovra incentrata su ceto medio e taglio delle tasse, il titolare dell'Economia ha preferito frenare le pretese della maggioranza, suggerendo cautela. "L'entità della manovra finanziaria è una variabile dipendente appunto dai numeri di contesto che, come ho sempre detto, è dovere del ministero dell'Economia assicurare", ha spiegato.

Insomma il calcolo delle risorse è fondamentale e un quadro più chiaro si comincerà a delineare a partire dal 22 settembre, giorno in cui l'Istat renderà noto lo stato dei conti economici nazionali. I numeri sulla condizione dei bilanci pubblici consentiranno al governo di ultimare il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), che andrà trasmesso al Parlamento entro i primi di ottobre e conterrà i primi riferimenti alle misure presenti in manovra.

Finora, come dicevamo, l'attenzione si è concentrata sul taglio di due punti della seconda aliquota Irpef, dal 35% al 33%, per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, che gli azzurri vorrebbero allargare anche a coloro che guadagnano fino a 60mila euro. E su una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, che consentirebbe a chi ha contratto debiti col Fisco di saldare la propria posizione attraverso una rateizzazione in dieci anni, a condizioni agevolate (cioè senza pagare sanzioni, interessi o aggi). La Lega spinge su quest'ultima, ma le congiunture economiche e geopolitiche potrebbero complicare le cose e costringere il governo a rimodulare alcune proposte, magari con correttivi o paletti più stringenti.

"Noi abbiamo costruito un percorso serio e credibile di finanza pubblica. Questo ci sta premiando, e continueremo su questa strada. Abbiamo tutte le intenzioni di continuare su questa strada e come abbiamo fatto gli anni scorsi perseguiamo questo sentiero serio e credibile di finanza pubblica, però andando incontro con riduzioni fiscali e contributi" come "è stato fatto nei due anni precedenti", ha concluso Giorgetti.

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