video suggerito
video suggerito
Manovra 2026

Manovra 2026, al via il percorso verso l’approvazione: quali sono le prossime tappe e date in calendario

È iniziato oggi, in un certo senso, il percorso che porterà all’approvazione della Manovra 2026. Prima i dati Istati sui conti pubblici, poi le prime comunicazioni del governo Meloni. La legge di bilancio vera e propria è attesa a ottobre, mentre il voto finale del Parlamento deve arrivare entro il 31 dicembre 2025. Ecco tutte le tappe.
A cura di Luca Pons
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il dibattito sulla legge di bilancio 2026 di fatto si è aperto già in estate, con diverse anticipazioni e promesse sulle misure che riguardano pensioni, stipendi, tasse e bonus. Ma oggi, 22 settembre, arriva il primo passo ufficioso verso l'approvazione, che deve essere completata in Parlamento entro il 31 dicembre 2025.

L'Istat ha pubblicato i dati sui conti pubblici più aggiornati: serviranno al governo Meloni per stilare il Dpfp, un documento di finanza pubblica che dà il quadro della situazione. Entro la fine di ottobre arriverà in Parlamento il testo della legge di bilancio, e mentre il governo si confronterà con l'Unione europea, prima il Senato e poi la Camera lavoreranno per modificare il testo e portarlo al via libera finale.

Quali sono i primi passi della Manovra 2026

Oggi, 22 settembre, l'Istat ha pubblicato un rapporto chiamato Conti economici nazionali, riferito al 2023 e al 2024. In una decina di pagine, l'Istituto riassume la situazione dei conti pubblici degli ultimi due anni e corregge definitivamente le stime fatte in passato. Ad esempio, il Pil del 2024 è risultato essere più alto di 7 miliardi di euro rispetto a quanto inizialmente calcolato.

Questi numeri – quelli sul Pil, debito pubblico, deficit e così via – sono quelli di cui ha bisogno il governo Meloni per stilare il primo documento ufficiale che prepara il terreno per la manovra. Si tratta di quella che fino pochi anni fa si chiamava Nadef, mentre ora è il Dpfp (Documento programmatico di finanza pubblica).

Qui l'esecutivo riporterà non solo il quadro economico in cui si trova l'Italia oggi, ma anche – a grandi linee – le misure che vuole inserire nella legge di bilancio. L'attesa sarà breve: entro il 2 ottobre il testo deve ufficialmente essere inviato al Parlamento. Camera e Senato dovranno esaminarlo e approvarlo, e a quel punto si arriverà alle misure vere e proprie.

Quando arrivano le novità della legge di bilancio e l'approvazione finale

Ottobre è il mese in cui il governo scriverà la legge di bilancio. La legge prevede che il testo venga inviato al Parlamento entro il 31 ottobre, quindi probabilmente nella seconda metà di ottobre si terrà il Consiglio dei ministri che approverà la manovra. Il disegno di legge poi dovrà seguire il normale percorso di tutti i ddl: partirà da una commissione (la commissione Bilancio del Senato), e qui potrà subire numerose modifiche.

Saranno le settimane più concitate: a novembre e dicembre il centrodestra dibatterà al suo interno, e con l'opposizione, cercando i compromessi anche con il governo sulle misure da inserire nella legge di bilancio. Nel frattempo, l'esecutivo parlerà anche con l'Unione europea. A ottobre invierà a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio (Dpb), un altro testo tecnico legato alla manovra. A novembre arriverà il parere dell'Ue sulla manovra, oltre alle previsioni economiche della Commissione europea.

Superato il confronto con l'Europa, resterà la politica interna da gestire. Se l'andazzo sarà quello degli scorsi anni, il testo della legge di bilancio resterà la maggior parte del tempo in Senato, dove si combatterà su tutti i cambiamenti. Poi, probabilmente, ci sarà un rapido passaggio in Aula e la trasmissione alla Camera, dove si ripartirà dalla commissione Bilancio. A meno di imprevisti, però, Montecitorio dovrà di fatto solo confermare il lavoro fatto al Senato.

La scadenza sul calendario sarà quella del 31 dicembre 2025. Entro quel giorno, la legge di bilancio dovrà essere approvata da entrambi i rami del Parlamento. Il 1° gennaio 2026, entrerà in vigore. Se si dovesse sforare questa scadenza, l'Italia andrebbe in esercizio provvisorio. Il rischio, comunque, è piuttosto basso: non succede dal 1988.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti a Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy