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Manovra 2024

Manovra 2024, governo taglia i fondi per l’accoglienza dei migranti per aumenti a comparto Sicurezza

Per finanziare il comparto sicurezza la maggioranza decide di cancellare 45 milioni destinati all’accoglienza dei migranti e di sottrarre 50 milioni dal tesoretto previsto per le modifiche parlamentari.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo ha deciso di tagliare di 15 milioni l'anno, per tre anni, il Fondo per l'accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati (anche a favore dei Comuni) creato ad hoc dall'esecutivo con il decreto Anticipi. E ha stabilito un dimezzamento, per i prossimi due anni, del tesoretto per le modifiche parlamentari: nel 2024 passa da 100 a 50 milioni, nel 2025 a disposizione ci saranno 52 milioni. Grazie a questi tagli, come si legge nell'emendamento alla legge di Bilancio depositato giovedì, sono state reperite le risorse per aumentare di 100 milioni la dote per il comparto sicurezza.

Nel dettaglio si utilizzano anche 30 milioni nel 2024 (e 35 a decorrere dal 2025) a valere sui fondi (in tabella A) dei ministeri dell'Economia, della Giustizia, dell'Interno, delle Infrastrutture e della Difesa. Pure il tesoretto per le modifiche parlamentari (che il testo base della manovra aumentava in modo strutturale di 100 milioni l'anno) non viene ridotto solo per il prossimo anno ma anche per gli anni a venire, con una sforbiciata di circa 48 milioni nel 2025 e 2026 e di circa 25 milioni a decorrere dal 2027.

Insorgono le opposizioni. "Imbarazzante, indecente e immorale. Giorgia Meloni raschia il barile per fare la manovra economica e colpisce il fondo migranti con un taglio di 15 milioni l'anno, per tre anni: toglie aria all'accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati. Siamo dentro un quadro di politiche xenofobe molto pericolose anche per la tenuta sociale", afferma in una nota Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

"Giorno dopo giorno, ora dopo ora, aumenta lo stato di confusione in cui versa il governo. Prima impedisce il confronto parlamentare vietando ai senatori della maggioranza di presentare emendamenti, poi annuncia correzioni che peggiorano gli errori fatti, come nel caso delle pensioni. Oggi scopriamo che per coprire l'emendamento presentato sulla sicurezza non trova di meglio che scippare 50 milioni dal fondo previsto per il Parlamento, già fin troppo esiguo. E, come se non bastasse, mancano ancora gli annunciati emendamenti sul ponte di Messina e sulle infrastrutture per i quali ormai siamo fuori tempo massimo. È del tutto evidente che i tempi della discussione e della approvazione della manovra slitteranno, mettendone in discussione l'approvazione entro la fine dell'anno", commenta il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

Stesso concetto espresso dal pentastellato Stefano Patuanelli dai banchi del Senato, pochi giorni fa: "Il decreto Anticipi era stato approvato in Cdm il 18 ottobre ma ci troviamo alla conversione il 7 senza nessun ostruzionismo dell'opposizione", e "mentre il decreto scade, non approvare la legge di bilancio il 31 dicembre significa andare in esercizio provvisorio e temo che ci si arriverà per incapacità di governo e maggioranza nel gestire un percorso ordinato".

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