Manifestazione di solidarietà per Ranucci, Conte: “Fdi ritiri querele a Report, serve politica responsabile”

Questo pomeriggio in piazza Santi Apostoli a Roma si è tenuta la manifestazione a sostegno di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, che ha subito un attentato intimidatorio la scorsa settimana, quando un ordigno rudimentale e potenzialmente letale ha danneggiato le sue automobili, davanti all'abitazione a Pomezia, alle porte della Capitale.
Il M5s ha organizzato un presidio, "Viva la stampa libera", per esprimere solidarietà al giornalista, per l'aggressione che fino ad ora non è stata rivendicata da nessuno. Presenti il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, l'ex conduttrice di Report Milena Gabanelli. Oltre al presidente Giuseppe Conte, che apre la manifestazione, partecipa anche la leader del Pd Elly Schlein e i leader di Avs Bonelli e Fratoianni. Nel corso della manifestazione ci sarebbe stato anche un breve scambio tra i quattro leader in vista delle prossime campagne elettorali delle regionali.
Intervenuti all'evento anche Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presa diretta, Attilio Bolzoni, giornalista, Lirio Abbate, giornalista e scrittore, Federico Cafiero de Raho, deputato del Movimento 5 stelle e già procuratore nazionale Antimafia, Roberto Scarpinato, senatore pentastellato ed ex procuratore generale di Palermo, Barbara Floridia, senatrice dei Cinque stelle e presidente della commissione di Vigilanza Rai, Francesca Fornario, della Rete No bavaglio, Michele Calleri, presidente di Transparency International Italia, Roberto Bertoni, di Articolo 21, e il giornalista Andrea Scanzi.
"Non è una data qualunque, non è una piazza come le altre – si legge in un post del M5s – È il momento di difendere la libertà di stampa, la verità, il coraggio di chi non si piega. Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha subito un attentato vile che ha messo in pericolo lui e la sua famiglia. Quando un giornalista viene colpito per aver raccontato la verità, è la democrazia intera a essere sotto attacco", si legge ancora.

"Per una stampa libera occorre una politica responsabile, le due cose vanno insieme. Le istituzioni devono fare in modo che i giornalisti possano svolgere il loro lavoro. Questo riguarda tutta la politica. Il partito della presidente del Consiglio dovrebbe ritirare una querela nei confronti di Sigfrido Ranucci, e così dovrebbero fare i singoli ministri. Io sono stato presidente del Consiglio, anche di fronte agli articoli più pesanti non ho mai querelato nessuno. Una politica responsabile dovrebbe rispettare i giornalisti, soprattutto nelle sedi istituzionali, perché è lì che c'è la massima attenzione della pubblica opinione". ha detto Conte dal palco. "Una politica responsabile non può sventolare carote o offrire gogne. Una politica responsabile dovrebbe adottare una legge in parlamento contro le azioni legali temerarie, quelle fatte per intimidire la libera stampa. Deve subito adottare una legge per adeguare la nostra disciplina al regolamento europeo, riforma della Rai non più sotto il piede del governo. Non è che l'Europa possiamo solo ascoltarla quando ci chiede tagli al welfare e più armi. Una politica responsabile deve consentire alla commissione di Vigilanza e controllo sulla Rai di poter operare e di non stare più in paralisi".
Anche il direttore Francesco Cancellato ha preso la parola dal palco: "Ranucci ha subito ben prima dell'attentato, deteneva il record di querele temerarie, e l'Italia ha il record di querele temerarie in Europa. Quindi Ranucci è il giornalista più querelato d'Europa. È stato isolato anche all'interno della sua stessa azienda, semplicemente perché rompe le scatole a politica e aziende inserzioniste. È il simbolo di tutto quello che non va in Italia nel rapporto tra potere e giornalismo, ben prima della bomba. Ma questo momento è un'occasione di guardare in faccia la malattia, di guardare il termometro. Fuori i partiti dalla Rai, deve diventare un'azienda con nomine trasparenti. Basta giornalisti spiati, con Paragon o senza Paragon. La politica e la società civile facciano scudo al giornalismo, basta fare la guerra al giornalismo d'inchiesta, vedrete che in questo modo la febbre scende".

Il conduttore di Report, a margine della manifestazione, ha detto di aver ricevuto chiamate di solidarietà dal governo, inclusa Giorgia Meloni. Ha raccontato di avere "ricevuto decine di querele temerarie, ne sono arrivate altre due anche oggi. Ho ricevuto denunce e querele da mezzo governo, ma alcune di queste sono state ritirate: un bel segnale per la democrazia".
Oggi pomeriggio Ranucci è intervenuto anche in collegamento al Parlamento europeo, al seminario ‘Il silenziamento delle voci dei giornalisti intorno al mondo', in occasione del premio Daphne Caruana Galizia: "Quello che è successo a me è un atto intimidatorio di cui non so quale sia la finalità. È il termine di una serie di iniziative che vanno avanti da anni, alcune mai rese pubbliche, ma certamente rappresenta un salto di livello rispetto alle minacce costanti. Chi gestisce il potere della criminalità organizzata non ama l'attenzione dei giornali, e le intercettazioni lo confermano".
"Le cause e le querele sono uno strumento di delegittimazione che ha preso il posto delle pallottole. Negli anni Settanta e Ottanta si usavano le pallottole e gli esplosivi", ha poi aggiunto Ranucci.
Donzelli alla manifestazione per Ranucci: "Delle querele temerarie si occupano i tribunali"
All'evento di oggi a Roma presente anche un esponente di primo piano della maggioranza, Giovanni Donzelli, responsabile nazionale di Fdi, insieme ad alcuni membri del partito di Meloni, Lucio Malan, Galeazzo Bignami e Augusta Montaruli. Donzelli, intervistato dai cronisti, ha detto: "Non c'è bisogno in Italia di difesa della stampa libera, ma se c'è una manifestazione a favore della libertà di stampa non abbiamo un solo motivo per non esserci. L'appello era a prescindere dagli orientamenti politici, e noi siamo in piazza a difesa della libertà di stampa. Questo governo è il miglior presidio della libertà in Italia".
"Se ci sono delle querele temerarie a giornalisti o politici ci sono i tribunali a occuparsene", ha aggiunto. A Donzelli è stato chiesto perché non è stata ritirata la querela contro Ranucci da parte di Fdi: "Credo che ci sia una differenza tra la difesa del singolo e la libertà di stampa. Noi difendiamo la possibilità per tutti di dire quello che vogliono, ma difendiamo anche la possibilità per tutti di difendersi se vengono dette cose non corrette. Non riceviamo la linea di comunicazione da Fazzolari, abbiamo un centro studi alle spalle, che elabora degli strumenti di approfondimenti per tutti i parlamentari. Mi stupisco che gli altri non abbiano un centro studi".
Ranucci ascoltato in commissione Antimafia
Sigfrido Ranucci sarà ascoltato a breve in commissione parlamentare Antimafia. La data dell'audizione, richiesta dal capogruppo Pd in commissione, Walter Verini, dovrebbe essere fissata nei prossimi giorni e sarà decisa domani in occasione della convocazione dell'ufficio di presidenza della stessa commissione. "Ho accolto immediatamente la richiesta di ascoltare Ranucci in commissione. Non ho fatto pressione perché questo avvenga in tempi brevi, e non intendo farlo. Deciderà lui come e quando venire, sapendo che la commissione lo aspetta", ha detto Chiara Colosimo, presidente della commissione Antimafia, al punto stampa al termine dell'audizione sulle associazioni criminali, nella sede del Municipio a Ostia.
"È troppo presto per dare delle indicazioni su quanto avvenuto e che dobbiamo condannare – ha aggiunto -. Nessun atto di quel genere, a maggior ragione nei confronti di un giornalista che fa inchieste, può essere tollerato o sottovalutato. A nome di tutti esprimo solidarietà a Ranucci, ma da qui a indicare una pista bisogna aspettare i risvolti di chi sta facendo le indagini in queste ore. Anche lì maggiori telecamere aiutano", ha concluso parlando della zona in provincia di Pomezia dov'è avvenuto l'attentato, priva di telecamere. E domani il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi terrà un'informativa urgente in Parlamento sulla vicenda.