Manfredi: “Il mio obiettivo da ministro è far rientrare in Italia i cervelli che stanno all’estero”

Il ministro dell'Università e della ricerca Gaetano Manfredi, già rettore della Federico II di Napoli, intervistato nella redazione di Fanpage.it, ha spiegato quale la sarà l'agenda che proverà a portare avanti nel suo mandato: "Bisogna rafforzare il diritto allo studio, sopratutto nelle aeree più deboli del paese".
Come ha reagito alla notizia della sua nomina a ministro? "Sono rimasto sorpreso e ho avvertito subito dopo una grande responsabilità, perché mi rendo conto che questo è uno dei settori più strategici del Paese. I giovani, a cui sono molto legato, si aspettano delle risposte dopo tanti anni di disattenzione. Ovviamente ho provato anche soddisfazione per una sfida da affrontare".
Manfredi ha evidenziato uno dei grandi problemi che ci sono anche nel campo dell'Università: "Oggi una delle sfide del Paese è quella di aumentare il numero dei laureati. Dobbiamo avviare le lauree professionalizzanti. Oggi abbiamo un dato: ragazzi che diplomano negli istituti tecnici poi non vanno all'università, perché non trovano un'offerta proporzionata alle loro abilità. Poi c'è un grande problema, che è quello del Sud, dove la percentuale di persone che vanno all'università è più bassa. E questo dipende dal sostegno economico. Per questo bisogna rafforzare il diritto allo studio, aumentando le borse di studio, aumentando la no-tax area, quindi facendo pagare di meno per accedere all'università. Noi abbiamo il tasso di abbandoni più alto d'Europa. È necessario quindi rafforzare l'orientamento, formare specificamente i giovani che vogliono andare in una certa direzione per l'università".
Per quanto riguarda gli investimenti sulla ricerca ha detto: "La finanza pubblica non ci consente molto margine di azione, bisogna molto agire sulla leva del privato, quindi stimolare molto le aziende e le imprese a investire. Dobbiamo attrarre i finanziamenti dall'estero, perché noi oggi abbiamo un mercato della ricerca che è un mercato globale, quindi dobbiamo fare un mix tra privato e pubblico. E il Sud è un luogo ideale per fare quest'operazione, proprio perché nel Mezzogiorno abbiamo una qualità dei laureati molto alta, e abbiamo anche delle opportunità di incentivi fiscali che possono sostenere questi investimenti".
Un altro obiettivo è quello di far rientrare i ‘cervelli' italiani dall'estero: "Dobbiamo fare ritornare i cervelli che sono fuori dall'Italia. Anche attrarre talenti stranieri che vengono dall'estero. Come farlo? Il meccanismo delle cattedre Natta aveva un limite: quello di utilizzare un canale di reclutamento che era ex novo, diverso rispetto a quello che si utilizza normalmente. Io credo che si debbano utilizzare dei canali ordinari con programmi specifici. Lo farò durante il mio mandato di ministro"
Manfredi si è espresso anche sull'insegnamento online: "Io credo che l'insegnamento online sia un'opportunità. Dobbiamo evitare che si pensi che le università telematiche non facciano insegnamento di qualità", Manfredi si autodefinisce un ministro tecnico: "Sono nato ricercatore e finirò facendo il ricercatore. Non ho l'aspirazione di fare il politico di professione, ma se posso dare una mano per far crescere l'Italia mi metterò a disposizione".