Maiorino (M5s): “Spagna coraggiosa a sanzionare Israele, Meloni è dalla parte sbagliata della storia”

Il governo spagnolo, con un video del primo ministro Pedro Sanchez, ha annunciato nove misure "per fermare il genocidio a Gaza, per perseguire gli autori e per sostenere la popolazione palestinese". Alessandra Maiorino, vice capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato, ha detto a Fanpage.it che l'esecutivo italiano dovrebbe imitarlo: "Chiediamo l'embargo totale sulle armi da e per Israele, compreso il transito di materiale bellico nei nostri porti e aeroporti", perché "le parole non servono a nulla se non sono seguite dai fatti, da azioni concrete".
Buona parte degli interventi della Spagna si traducono in sanzioni nei confronti di Israele: ad esempio il divieto di commerciare armamenti, e anche di far transitare nei porti spagnoli navi che portano carburante per l'esercito israeliano; così come il blocco dell'importazione di prodotti che vengono dai territori occupati della Cisgiordania, e le limitazioni consolari per gli spagnoli che abitano negli insediamenti illegali. Ma ci sono anche misure rivolte ad aiutare direttamente i palestinesi: aumentano gli aiuti all'Autorità palestinese, all'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa e la partecipazione alla missione europea che dà assistenza alla frontiera di Rafah.
Senatrice, Sanchez ha annunciato il divieto di vendere e comprare equipaggiamenti militari da Israele. Il governo Meloni dice di aver fermato la vendita di armamenti a Tel Aviv, anche se su questo c'è poca trasparenza; dall'altra parte, Israele continua a essere uno dei principali fornitori di armi per l'Italia. Dovremmo imporre lo stesso blocco?
Sì, noi chiediamo l'embargo totale sulle armi da e per Israele, compreso il transito di materiale bellico nei nostri porti e aeroporti, come in Spagna.
Nonostante il genocidio di Gaza, Israele è diventato il secondo fornitore di armi per la nostra Difesa dopo gli Stati Uniti (Tel Aviv vende il 21% degli armamenti all'Italia, gli Usa il 25%, ndr), con le autorizzazioni all'import bellico che sono triplicate lo scorso anno rispetto all'anno prima. Inoltre l'Italia, attraverso la controllata Leonardo, continua a fornire supporto tecnico ai caccia su cui si addestrano i piloti israeliani e, come emerso da inchieste giudiziarie e giornalistiche, fornisce pezzi per i cannoni dei carri armati israeliani e sostanze esplosive per demolire le case dei palestinesi. E questo è solo ciò che è venuto a galla.
La Spagna vieterà anche l'ingresso a chi è coinvolto, direttamente o meno, nelle operazioni militari a Gaza. La norma è rivolta soprattutto a figure politiche, ma si contrappone nettamente a quello che invece succede in Italia, dove è emerso che ci sono regolarmente gruppi organizzati di soldati israeliani in permesso. Su questo attendete chiarimenti del governo?
Pretendiamo che il governo spieghi se esistono accordi con Israele riguardanti queste licenze di soldati israeliani. Se fossero solo pochi ragazzi che arrivano da noi potrebbe anche trattarsi di iniziative personali, ma cento tutti insieme in un unico posto… ‘’è qualcosa di organizzato e concordato con Israele? Vogliamo sapere.
"La Spagna vuole che la sua società sappia di essersi collocata dalla parte giusta della storia di fronte a uno degli episodi più infami del ventunesimo secolo", ha detto il primo ministro Sanchez. L'Italia è dalla parte sbagliata della storia?
La Spagna di Sanchez dimostra che c'è un'alternativa alla complicità: si chiama coraggio di fare la cosa giusta, quel coraggio che Meloni non sa nemmeno cosa sia. Con che coraggio la madre cristiana Giorgia spiegherà a sua figlia che quando governava lei l'Italia è stata complice di un governo che ha sterminato 20mila bambini con le bombe, con i cecchini e con la fame?
Negli ultimi mesi il governo Meloni ha cambiato leggermente la sua retorica su Israele: ha parlato di attacchi "inaccettabili", ha firmato una dichiarazione di condanna delle stragi di civili a Gaza, ha criticato le operazioni militari in Cisgiordania. È un passo avanti?
Le parole non servono a nulla se non sono seguite dai fatti, da azioni concrete. Un governo non è un'istituzione morale che si limita a lanciare anatemi né una ong che si limita ad azioni umanitarie. Un governo ha il potere di azionare leve diplomatiche ed economiche capaci di condizionare il comportamento di altri governi.
Di recente la presidente del Consiglio ha anche parlato della Global Sumud Flotilla, e ha mantenuto un tono piuttosto freddo.
La Global Sumud Flottilla, iniziativa non solo umanitaria ma politica nata dal basso in risposta alla vergognosa inazione dei governi, ci vede direttamente coinvolti come Movimento 5 Stelle: abbiamo un nostro senatore a bordo, Marco Croatti, e abbiamo contribuito al finanziamento dell'impreso con un milione di euro. Le parole di Meloni sono una chiara presa di distanza, parole irresponsabili perché così si espone l’impresa a maggiori rischi.
La premier Meloni mantiene una linea ‘morbida' per non scontentare Donald Trump?
È evidente che Meloni, alla faccia del suo sovranismo, non osa intraprendere una linea autonoma rispetto a quella di Washington anche a costo di mettere l'Italia dalla parte sbagliata della storia.
Se in Europa non si raggiunge un accordo su eventuali sanzioni a Israele (cosa che finora è stata impossibile), altri Paesi dovrebbero fare come la Spagna e agire in autonomia?
Se altri Paesi europei seguissero la Spagna sarebbe un segnale politico molto forte per Netanyahu, anche in assenza di un'azione a livello di Unione europea – che quando c'è la volontà politica, come nel caso delle sanzioni alla Russia, sa superare i veti di singoli Stati membri, ma evidentemente per Israele questa volontà non c'è.