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Guerra in Ucraina

Luigi Di Maio: “Follia negare orrori della guerra di Putin, non facciamoci contagiare da autocrazie, serve la pace”

Colloquio con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Putin non si fermerà, continuerà la sua guerra contro l’Ucraina intensificando in maniera violenta gli attacchi a Sud-Est; per questo il conflitto va fermato adesso. Serve un cessate il fuoco per un negoziato vero”. La priorità “deve essere la pace in Ucraina”, ma “non possiamo farci contaminare dalle autocrazie, anzi davanti a una guerra che sta distruggendo i valori democratici e il rispetto della persona, le democrazie devono essere rafforzate sempre di più”.
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credits: Farnesina
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Con il passaggio di ieri in Algeria iniziamo a portare a casa accordi concreti sulle nuove forniture energetiche, essenziali per renderci autonomi dal gas russo”, così, in un colloquio con Fanpage.it, il ministro Luigi Di Maio commenta la missione di ieri con il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Ed è su questo concetto, concretezza, che prova a insistere: “C’è un accordo col governo algerino, nell’ambito del quale partiamo subito con circa 3 miliardi di metri cubi in più di gas, e in maniera graduale dal 2023 arriveremo a 9 miliardi. Nel frattempo lavoriamo con l'Algeria per sviluppare energie rinnovabili e idrogeno verde, così da accelerare una transizione energetica che alla luce di questa guerra ha bisogno di nuovo slancio”.

Del resto, le alternative per non dover subire “il ricatto della Russia, che ora ci chiede il pagamento del gas in rubli, passano per il rafforzamento delle nostre partnership energetiche”, aggiunge il titolare della Farnesina, ricordando che proprio per evitare uno scenario di questo tipo, “abbiamo preparato il terreno nell'ultimo mese e mezzo andando in missione anche in Qatar, Congo, Angola, Mozambico e Azerbaijan”. Passaggi fondamentali, ragiona Di Maio, anche se adesso c'è da insistere su un altro fronte: l'Ue deve introdurre al più presto il tetto massimo al prezzo del gas. "L'Europa deve reagire e mostrarsi compatta e convinta anche nel sostegno a famiglie e imprese. Serve coraggio da parte dell’Ue e vanno superati i veti: serve un tetto massimo al prezzo del gas. Con i no non si va da nessuna parte, siamo in piena crisi e servono interventi d’emergenza non più rinviabili”.

Non c'è solo il fronte dell'approvvigionamento energetico, perché "la guerra in Ucraina sta causando una crisi per la sicurezza alimentare che richiede azioni immediate e concrete", spiega Di Maio, aggiungendo: "Ne ho discusso alla Farnesina durante l’incontro con il collega francese Le Drian e il commissario Ue per l’emergenze Lenarcic; serve un’azione europea che miri a rafforzare la sicurezza alimentare".

L'Italia è pronta ad agire da garante

Lo sviluppo della situazione, con il cambio di strategia russo e la prevedibile escalation militare, ribadisce però l'urgenza di lavorare in tempi estremamente rapidi per un negoziato che porti alla fine delle ostilità in Ucraina. In tal senso, la linea di Di Maio è chiara: “Non dobbiamo desistere dalla ricerca di una soluzione diplomatica e avviare il prima possibile l'iter per arrivare alla Conferenza di pace”.  Di Maio è convinto: “Putin continuerà la sua guerra contro l’Ucraina intensificando in maniera violenta gli attacchi a Sud-Est. Il Presidente russo deve portare in patria un successo, ad oggi non ci è ancora riuscito e non si fermerà fino a quando non avrà un trofeo da esibire”. “Per questo motivo il conflitto va fermato adesso, prima che si inasprisca ancora di più”, ripete Di Maio, un concetto espresso anche in tutti i vertici europei e che si traduce in un solo modo: “Dobbiamo spingere Putin a sedersi al tavolo, serve un cessate il fuoco per dare il via a un negoziato vero, che metta in salvo i civili ucraini e fermi una minaccia alle porte dell’Europa, anche perché fino a quando ci saranno bombardamenti e morti non ci sarà mai un tavolo reale tra le parti”.

Se non ci sono dubbi su quale sarà il comportamento della Nato (“non entrerà in guerra, deve difendere gli alleati, è stato confermato in tutti gli ultimi vertici”), ci si interroga su come debbano muoversi le diplomazie internazionali: “Ripeto, la guerra va fermata, sta causando morte in Ucraina, effetti negativi sull’economia anche in Russia e ovviamente in tutta Europa, compresa l’Italia. Una instabilità che ci preoccupa molto, così come i tempi di questa guerra, per questo è fondamentale fermarla subito. Serve un’azione diplomatica forte, oltre che tenere un canale aperto anche con la Russia. Lo stiamo facendo e lo testimonia anche la telefonata che il presidente Draghi ha avuto con Putin nei giorni scorsi”.

"L'Italia è pronta ad agire da garante dell'Ucraina sulla neutralità", conferma Di Maio, che non risparmia una frecciata ai tanti riduzionisti e minimizzatori di casa nostra: "La guerra esiste, bisogna evitare ogni forma di negazionismo. Chi chiude gli occhi davanti ai morti reali, alla distruzione che sta avvenendo in Ucraina fa solo finta di non vedere le atrocità commesse dall’esercito russo e dà linfa alla propaganda russa che spinge Putin ad andare avanti con questa guerra assurda".

Le sanzioni alla Russia

Di Maio non si sottrae neanche alla domanda su un eventuale inasprimento delle sanzioni, giudicato necessario da alcuni analisti internazionali: “Da parte dell'Italia non c'è nessun veto al blocco dell'import di gas russo, lo stiamo ribadendo anche a tutti i tavoli internazionali. Le sanzioni al governo russo hanno un'importanza centrale perché è grazie a queste misure che possiamo fermare il finanziamento dell'esercito di Putin”. Del resto, le immagini di questi giorni non possono passare sotto silenzio: “Abbiamo visto atrocità a Bucha, ma chissà quante altre “Bucha” vedremo ancora. Chissà a quanti altri orrori saremo costretti ad assistere. Davanti a questo dramma non possiamo far finta di niente, non possiamo non prendere iniziative che tendono a bloccare il finanziamento alla guerra russa”. Nella lettura del ministro, una dinamica di questo tipo può servire a “mettere lo stesso Putin all'angolo e riportarlo al tavolo delle trattative”, perché la priorità è e deve essere “la pace in Ucraina, un impegno costante e a tutto campo”.

Il ruolo dell’Europa

Nel novero delle riflessioni sulla condotta dei paesi occidentali e sugli sforzi diplomatici da fare, c’è un punto oltre il quale non è possibile andare, avverte però il ministro: “Non possiamo farci contaminare dalle autocrazie, anzi davanti a una guerra che sta distruggendo i valori democratici e il rispetto della persona, le democrazie devono essere rafforzate sempre di più”. Il collegamento con le Presidenziali francesi sembra automatico, anche se il ministro precisa: “Non entro nel merito delle elezioni, dico però che ora più che mai è il momento in cui serve una forte spinta europeista per migliorare l'Ue, non il sovranismo per distruggerla. Dobbiamo far prevalere i valori della democrazia, veri e propri anticorpi contro autocrazie e dittature che cercano di annientare i diritti umani e il rispetto della persona”.

Non c’è alternativa al modello europeo, dunque? “L’Europa non è perfetta, va migliorata e rafforzata sicuramente, ed è questo il contributo che l’Italia deve dare. Ma proprio in una fase come questa abbiamo visto l’importanza di stare uniti, di essere solidali, di far parte di un’Unione Europea che deve difendere e tutelare i propri Stati membri. L’esempio concreto è stato durante il picco del covid in piena pandemia, con l’accordo sul recovery”.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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