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Luigi Di Maio boccia la proposta della Lega: “Non voglio un Paese con più armi”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, dice no a una maggiore circolazione di armi, bocciando la proposta di legge della Lega per innalzare il limite entro cui si possono detenere armi comuni da sparo: “Io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani. Nessuno del M5s voterà la proposta”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si oppone, sin da subito, alla proposta di legge della Lega con cui si consentirebbe di innalzare il limite per considerare un’arma tale da necessitare del porto d’armi. “Mettiamo un attimo i puntini sulle i – scrive Di Maio su Facebook – io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani”. Il riferimento è proprio alla “proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l'acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno!”, sottolinea il capo politico pentastellato.

Per Di Maio avere una maggiore sicurezza non può voler dire “più armi in strada, al contrario”. Per cui va bene la legittima difesa, votata ieri anche dai Cinque Stelle e approvata in via definitiva, ma non la proposta di legge per innalzare il limite attualmente previsto a 7,5 joule (con la proposta della Lega si arriverebbe a 15). “Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini”, aggiunge ancora Di Maio.

Il vicepresidente del Consiglio ribadisce l’importanza della sicurezza nel Paese, spiegando che a darla non sarà di certo un maggior numero di armi in circolazione: “Se mai un giorno avrò la fortuna di avere un figlio, voglio che vada a scuola sereno e tranquillo, che da adolescente passi il tempo a studiare e a viversi la vita, non che trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola. Abbiamo fin troppi problemi da risolvere in questo Paese, non aggiungiamone altri. Pensiamo alle imprese e a creare nuovi posti di lavoro, piuttosto. L’Italia ha bisogno di questo, di più opportunità per i giovani, di più facilitazioni per chi vuole fare figli, di più sostegno alle famiglie, non di più armi”.

Salvini rassicura Di Maio: ‘Non si voterà proposta'

A rassicurare Di Maio ci pensa il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini: “Per quello che mi riguarda la legittima difesa garantisce più diritti e più tutela alle vittime. Non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più, quindi invito l'amico Di Maio a occuparsi di ciò che il Parlamento farà, non di quello che non è all'ordine del giorno. Non avrà problemi perché non ci sarà nessuna votazione da fare in Parlamento. Di Maio si preoccupi di ciò che arriva in Parlamento, non arriverà mai una proposta sulla maggiore diffusione delle armi”.

La proposta di legge

La proposta di legge è stata sottoscritta da circa 70 deputati e la prima firmataria è la deputata Vanessa Cattoi, eletta con la Lega. La proposta prevede di aumentare da 7,5 a 15 joule il discrimine tra armi comuni da sparo e quelle per cui è invece necessario il porto d’armi. Secondo l’attuale legislazione, in Italia è possibile detenere un’arma anche senza avere il porto d’armi, ma solamente se l’arma ha un potenza inferiore ai 7,5 joule. E proprio questo limite potrebbe essere innalzato con la proposta di legge. Sopra questa soglia l’arma viene considerata da fuoco e per questo serve un'autorizzazione e una denuncia di possesso.

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