video suggerito
video suggerito

L’ex eurodeputato Borghezio (Lega) a processo per lite con controllore: Parlamento Ue nega immunità

L’ex eurodeputato Mario Borghezio a giudizio: Il Parlamento europeo ha deciso di non concedergli i privilegi d’immunità, lasciando facoltà di procedere alla Procura di Imperia nel procedimento contro l’ex parlamentare.
A cura di Annalisa Cangemi
272 CONDIVISIONI
Immagine

Il Parlamento europeo ha negato i privilegi d'immunità all'ex eurodeputato della Lega Mario Borghezio. La decisione è arrivata con 620 voti favorevoli, 71 contrari e 4 astensioni. In pratica la plenaria di Bruxelles ha lasciato facoltà di procedere alla Procura di Imperia nel procedimento contro l'ex parlamentare, che riguarda una lite con un dipendente di una compagnia ferroviaria. Il controllore si era rifiutato di permettergli di viaggiare su un treno in quanto sprovvisto di biglietto valido.

La relazione della Commissione giuridica proponeva "di non difendere i privilegi e le immunità di Mario Borghezio" nel processo che lo vede imputato di fronte al Tribunale della città ligure, per aver intimidito l'agente di bordo del treno italo-francese Thello. Borghezio è accusato per aver insultatominacciato, e anche sputato addosso al dipendente della compagnia ferroviaria, nella tratta tra Ventimiglia e Nizza.

Il leghista pretendeva da più di tre anni l’immunità da ex parlamentare "per le opinioni o i voti espressi dell’esercizio delle funzioni", dichiarando – nero su bianco nelle lettere inviate all’ex presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani – che l'intera vicenda fosse "in maniera inoppugnabile un caso di persecuzione politico-giudiziaria".

Nel testo approvato, votato lunedì con scrutinio segreto, si leggono le ragioni dell'aula, che ha deciso appunto di non confermare i privilegi d'immunità "considerando che Mario Borghezio avrebbe avuto una lite con un dipendente di una compagnia ferroviaria che si era rifiutato di permettergli di viaggiare su un treno poiché sprovvisto di biglietto valido" e considerando che l'ex eurodeputato "nella sua audizione dinanzi alla commissione giuridica, non ha affermato nulla che possa portare alla conclusione che l'alterco in questione riguardasse l'espressione di un'opinione politica da parte dell'ex deputato".

Mario Borghezio sostiene convintamente da tempo la corrente di estrema destra all'interno della Lega, anzi ne è l'ideologo, come ha raccontato l'inchiesta Lobby Nera di Fanpage.it: "Salvini è un debole, questa situazione lo spinge nelle braccia della Meloni e questa cosa apre alla nostra area un’autostrada – sono le parole di Borghezio, che non sapeva di essere ripreso dalle nostre telecamere  – È l’autostrada per la terza Lega, è una situazione che io attendevo da decenni. Dobbiamo cominciare a formare i quadri da inserire in questa Terza Lega". Borghezio davanti ai militanti di Lealtà Azione ribadirà questo concetto, alludendo a ‘Terza Posizione', il movimento eversivo neofascista italiano che ha dato origine a gran parte dei movimenti di estrema destra. Anche se dopo la pubblicazione dell’inchiesta negherà ogni riferimento.

La reazione di Borghezio

"È una cosa assurda, avevo chiesto per principio che venisse bloccata la richiesta a procedere nei miei confronti", ha detto all'AdnKronos, l'esponente leghista, commentando la decisione dell'Europarlamento in merito al diverbio avvenuto in treno quasi dieci anni fa.

"Mi è stato impedito a Ventimiglia di raggiungere Nizza – ha raccontato – per prendere la coincidenza per arrivare a Strasburgo e Bruxelles. Ero arrivato in ritardo al treno che partiva da Ventimiglia, poi la mia scorta, i carabinieri, mi hanno detto che c'era la possibilità di salire su un altro treno, che arrivava dalla Russia e si sarebbe fermato a Nizza. Sono stati loro a farmi salire al binario sette su quel vagone, ma quando ho mostrato il tesserino da eurodeputato sono stato brutalmente aggredito da un funzionario russo, che non ha voluto sentire ragioni, facendomi scendere a Mentone".

"Io – ha aggiunto – volevo raggiungere la mia sede di lavoro, ora mi farò sentire dai giudici di Imperia, chiederò loro di sentire i carabinieri che erano di scorta, sono stati loro a farmi salire sul treno russo".

272 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views