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L’eurodeputata Ferrara a Fanpage.it: “Sostegno del M5s al governo non è in discussione”

Il sostegno del Movimento Cinque Stelle al governo non è in discussione, nonostante l’addio di Di Maio. “Ma questo non significa chinare il capo e appiattire completamente il dibattito”: lo dice l’eurodeputata Laura Ferrara in un’intervista con Fanpage.it.
A cura di Annalisa Girardi
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"Chi è rimasto nel Movimento Cinque Stelle ora deve ripartire fermamente convinto, con una nuova organizzazione e con un posizionamento politico chiaro, quello ambientalista e progressista. Ora bisogna guardare avanti senza tentennamenti e senza lotte intestine": lo ha detto in un'intervista con Fanpage.it da Bruxelles l'eurodeputata Laura Ferrara, in quota Movimento Cinque Stelle. Anche al Parlamento europeo, dopo la fuoriuscita di Luigi Di Maio, ci sono stati addii. Ma Ferrara ha assicurato che il sostengo del suo partito al governo nazionale guidato da Mario Draghi non è in discussione: "Lo ha ribadito più volte Giuseppe Conte: il sostegno al governo non è in discussione. Abbiamo deciso di sostenere il governo Draghi in un periodo in cui si trattava di ripartire dopo la pandemia e alla crisi che si è poi innescata. Abbiamo deciso di sostenerlo anche per mettere a frutto quelle riforme finanziate con il Recovery Fund, ottenuto proprio grazie all'impegno e alla costanza di Conte qui in Europa".

Chiaramente, ha aggiunto, la permanenza nella maggioranza non è sempre semplice: "È chiaro che far parte di un governo con una maggioranza così ampia non è semplice. Ma dare il sostegno al governo non significa chinare il capo e appiattire completamente il dibattito, che deve sempre instaurarsi in seno al Parlamento su tematiche anche molto delicate, come la questione della guerra e l'invio delle armi". E ancora: "Non si tratta di mettere in discussione il sostegno al governo o addirittura i valori europei e atlantisti: lo abbiamo ribadito chiaramente. Quando Conte era premier questa posizione non è mai stata messa in discussione. Però credo sia pienamente legittimo che ci siano posizioni diverse e che vengano fatte valere in Parlamento. Non va male interpretato, fa parte delle democrazia".

Con Ferrara abbiamo parlato anche dei grandi temi in discussione proprio in queste settimane e in questi giorni al Parlamento europeo. La plenaria, dopo il naufragio del voto sul Fit For 55, ha infatti fatto un passo avanti verso la neutralità climatica entro il 2050: "Purtroppo per un emendamento sostenuto dalle destre nella scorsa plenaria non si è riusciti a sostenere il testo finale, tornato in commissione. Ma adesso il PE ha una propria posizione per far partire i triloghi, cioè i negoziati tra le tre istituzioni europee, Parlamento, Consiglio e Commissione, per avere un testo finale", ha spiegato Ferrara.

Non solo clima: il Parlamento europeo nell'ultimo mese è stato anche impegnato affinché si introduca un salario minimo europeo, tema caro al M5s anche in Italia. "Per noi è un punto importantissimo, sia chiaramente a tutela dei diritti dei lavoratori, ma anche per evitare situazioni di dumping sociale dove il costo del lavoro veniva delocalizzato in quei Paesi dove la manodopera costava meno. Questo non è accettabile, non è ammissibile che avvenga all'interno dello stesso territorio europeo. Ci auguriamo che il recepimento in Italia possa avvenire nel più breve tempo possibile, dopo il voto definitivo in Europa".

Infine, non è mancato un passaggio su quanto sta accadendo in Ucraina: "È un abominio. Ci auguravamo davvero che si potesse porre fine a questa guerra in tempi più brevi. Purtroppo non è così, purtroppo stiamo vedendo in termini di costi di vite umane e sociali ed economici quanto sia atroce questa guerra. Continua quindi il sostegno all'Ucraina", ha concluso l'eurodeputata.

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