video suggerito
video suggerito

Letta: “Mi fido degli impegni pubblici presi da Renzi”

Il Presidente del Consiglio intervistato a Otto e Mezzo: “Parlo, agisco, faccio ciò che è necessario nel mio ruolo”. E sulla legge elettorale: “Credo che i cittadini debbano essere resi più partecipi nella scelta dei candidati”.
A cura di D. F.
45 CONDIVISIONI
Immagine

Il presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto stasera sulla trasmissione di La7 Otto e Mezzo. Il premier ha detto: "Parlo, agisco, faccio ciò che è necessario nel mio ruolo. Oggi sono in questo ruolo, devo fare le cose, devo interpretare il mio ruolo al meglio, in un momento in cui gli italiani faticano credo che ci sia bisogno di una politica che affronti il merito delle cose con la dovuta attenzione". E poi, sul suo rapporto con Matteo Renzi: "Mi fido degli impegni pubblici che ha preso. Ognuno ha il suo carattere e, come gli italiani hanno capito, noi siamo molto diversi. Lui ha una grande forza nell'interpretare il suo ruolo ed io penso possa essere indirizzata in positivo, il Paese non ha bisogno di diatribe". Il primo ministro ha anche commentato il testo della legge elettorale, spiegando che la decisione di Renzi di intervenire "è un fatto assolutamente positivo" e "io lo sostengo", ha detto, aggiungendo che "se in Parlamento c'è un accordo largo alcuni aspetti" della riforma del voto "possono essere modificati. Io ad esempio credo che i cittadini debbano essere resi più partecipi nella scelta dei candidati". "È importante che la legge elettorale si faccia presto e bene, è fondamentale farla prima delle Europee, insieme al primo voto sul bicameralismo. Questo consentirebbe di avere più fiducia nei cittadini nella politica".

Per quanto riguarda la situazione economica del Paese "è ancora complicata, ma dei passi avanti li abbiamo fatti. Avessi la possibilità di stampare soldi lo farei, ma non è così, e la vera fatica è quella, poi la dialettica politica è normale". Letta risponde anche a Renzi, che l'aveva recentemente accusato di aver finora fallito: "Stiamo ai fatti. L'Italia era in crisi, pesantemente. Oggi non è più così. Si è fermata la recessione ed è cominciata la crescita nel terzo trimestre; per la prima volta è ripartito il fatturato industriale e per la prima volta, dopo due anni, il debito è sceso. Si possono fare tanti discorsi. Ma questi tre dati dicono che la strada per uscire dalla crisi la si è imboccata". "Questo governo – ha proseguito il premier – ha una squadra che difendo, che ha lavorato in condizioni difficilissime e ha ottenuto risultati. Anche Saccomanni, il più attaccato da destra, ha fatto molto. Servono più risultati? Sì, ma la strada è quella giusta e l'inversione di tendenza è fondamentale".

E il 2014 potrebbe essere anche l'anno della regolamentazione del conflitto di interessi. Ad affermarlo è stato il numero uno del governo: "Alcune cose mi piacerebbe farle meglio, penso al conflitto di interessi che quando Berlusconi sosteneva il governo era più difficile da fare".

Il premier ha anche raccontato di un incontro con Pierluigi Bersani: "La più bella cosa che ho vissuto nelle ultime settimane è stato passare un'ora e mezza con Pier Luigi. È stato un incontro emotivamente forte e quello che gli è successo è una delle cose che ti fanno ragionare sulle priorità vita. Ora lui pensa a tornare completamente e rapidamente in salute. Io lo ho visto in palla". E non è mancato un commento sulla decisione di Cuperlo di dimettersi dalla presidenza del PD: "Ho provato a dissuaderlo, per quello che potevo. Evidentemente non ci sono riuscito. Penso che in questo così delicato bisogna essere tutti… Dopodiché ho stima di lui e sono convinto che continuerà un suo contributo, un suo ruolo fondamentale".

 

45 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views