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Leopolda 10, Matteo Renzi: “Da noi nessun ultimatum al governo. Con M5s mai alleanza organica”

Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, chiude la decima edizione della Leopolda, assicurando che non ha intenzione di far cadere il governo: “Dire qualcosa di positivo, proporre idee non è lanciare ultimatum ma fare politica. Se io propongo di non tartassare le partite Iva non è un ultimatum, ma dico che vi ha fatto di male la classe media?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"La Leopolda è quel luogo dove da 10 anni si viene a prendere un pieno di speranza, di energia, dove si pensa che un futuro migliore che sia possibile per tuttiLa Leopolda continueremo a farla ma per allargarla non possiamo fare un abuso edilizio, non con il nostro governo.. Quando uno fa una canzone dopo una scissione gli viene anche meglio come a Tommaso Paradiso e quando uno fa un partito dopo una scissione gli viene meglio…Popolo della Leopolda, non avere paura". Matteo Renzi nel suo intervento di chiusura della sua kermesse a Firenze, la prima dopo la nascita di Italia viva, cita Philippe Roth: "Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando'. E certo abbiamo fatto anche errori in questi anni".

Il fondatore di Italia Viva è soddisfatto per quest'edizione molto partecipata: "Dire qualcosa di positivo, proporre idee non è lanciare ultimatum ma fare politica. Se io propongo di non tartassare le partite Iva non è un ultimatum, ma dico che vi ha fatto di male la classe media? Quota 100 è uno spot, e costa 20 miliardi in tre anni. Salvini lo fa solo per dire con un post che ha risolto i problemi dei pensionati. È la politica degli slogan. Come quando annuncia di aver fermato un'imbarcazione con 20 persone a bordo e contemporaneamente arrivano i barchini sulle coste calabresi e siciliane. Prima si salvano le persone dal mare, poi si ragiona di integrazione. Noi vogliamo affrontare questi problemi con l'intelligenza di chi ha una visione. L'immigrazione è un gran problema, chi lo nega mente. Il problema c'è e ci sarà sempre di più, Salvini non ha cambiato niente se non l'umore degli italiani creando un clima di odio. Quando dicevamo ‘aiutiamoli a casa loro', non era uno slogan, bisogna investire in Africa, e le aziende italiane devono aiutare queste persone a non partire, creando lì le condizioni di benessere".

"Per fare tutto questo bisogna studiare, è tutto il contrario di quello che predica il populismo". Poi ha parlato di Matteo Salvini: "C'è una frase che dice: ‘Quelli che non cambiano mai idea amano se stessi più che la verità'. Nessuno può dubitare del fatto che noi ci amiamo, ma di fronte al diktat del Papeete di Salvini potevamo scegliere di andare a votare con la certezza che il Paese sarebbe finito nelle mani dei sovranisti, con tre mesi di campagna elettorale di Salvini in costume. Di fronte a questo diktat l'alternativa era una sola: politica. Loro dicono andiamo a votare per coerenza, ma si chiama masochismo. Avremmo dato l'Italia a Salvini e a sovranismo. Sì io ho cambiato idea in nome dell'Italia. Il disegno di Salvini aveva come obiettivo il Colle. Quello che chiamano imbroglio di palazzo per noi ha un nome: si chiama democrazia parlamentare. Goditi il Paese, caro omonimo, che a governare il Paese ci pensiamo noi", ha aggiunto.

"Ma come? Dico a Salvini: ti fai fregare da uno che ha il 5%… Non ho problemi personali con Salvini, ma non ha avuto il coraggio di dirmi in faccia quello che ha detto ieri in piazza a Roma sui miei genitori: ha detto che loro non sono incensurati. Lui non conosce la Costituzione: loro sono incensurati, lui no… E poi lui è il tipo che certe cose non te le dice guardandoti negli occhi. Pensavo fosse don Rodrigo e invece è don Abbondio", ha detto ancora dal palco.

Rivolgendosi poi a Conte e Zingaretti ha detto: "Noi non arriveremo alla fine della legislatura perché i parlamentari non vogliono andare a casa. Premesso: i parlamentari non vogliono andare a casa, inutile essere ipocriti. Ma in questa legislatura scade il mandato del presidente della Repubblica e il presidente della Repubblica continua ad avere un ruolo che è fondamentale. E' un ruolo chiave. Se rimane questa legislatura in vita il successore di Sergio Mattarella sarà espressione di forze che credono dell'Europa e non stanno in piazza con Casapound. Non è nella disponibilità di nessuno, né del premier che non è in Parlamento, né di leader politici, che non sono in Parlamento, mettere in discussione il dovere che questa legislatura garantisca una maggioranza europeista e non sovranista per eleggere il presidente della Repubblica. Chi ci accusa di staccare la spina si guardi allo specchio".

Poi, commentando le tensioni nel governo sulla manovra, si è rivolto ancora al presidente del Consiglio: "Siamo felici che tu presidente del Consiglio abbia cambiato idea rispetto allo scorso anno ma il problema non sono il contante ma le detrazioni, chiunque è passato da questo luogo non ha mai firmato un condono e qui si è scritta la pagina sulla fatturazione elettronica…I gruppi Iv presenteranno nei prossimi giorni delle proposte sul fisco telematico".

Sul rapporto coi 5 Stelle: "Li rispettiamo, ma noi siamo altra cosa, non faremo mai un'alleanza organica con loro".

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