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La Lega Nord chiede il pedaggio sulla Salerno-Reggio Calabria e su Gra Roma

La richiesta è contenuta in un emendamento alla legge di Stabilità e riguarda in tutto venti tratte (per la maggior parte al Centrosud). Sempre il Carroccio, con un altro emendamento chiede poi di tagliare i contributi per l’ammodernamento della stessa A3.
A cura di Biagio Chiariello
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Pedaggio sulla Salerno-Reggio Calabria, ma anche sul Grande raccordo anulare di Roma e sull'autostrada che dalla Capitale porta all'aeroporto di Fiumicino. A richiederlo è la Lega Nord con un emendamento alla legge di Stabilità che autorizzerebbe l’Anas ad "applicare il pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali a gestione diretta" appositamente indicati in un elenco e relativi a complessive 20 tratte totali (quasi tutte nel Mezzogiorno, tranne la Ferrara-Porto Garibadi, Torino-Caselle e il raccordo A4-Trieste), tra le quali spiccano appunto le due romane e la A3. E proprio la Salerno-Reggio Calabria è nel mirino del Carroccio: un altro emendamento, firmato dal capogruppo Massimo Bitonci, chiede, infatti, di tagliare i 340 milioni che il provvedimento assegna nel triennio alla autostrada sulla quale da oltre 50 anni sono aperti i cantieri per il completamento dell'opera che avrebbe dovuto dare nuova linfa al Sud, ma che col passare degli anni è divenuta simbolo dell'inefficienza del Belpaese.

"Lega Nord tenga giù le mani dalla A3" – Alla proposta della Lega ha replicato subito il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Paolo Romano (Pdl), il quale senza mezzi termini ha dichiarato: "La Lega Nord tenga giù le mani dalla A3, si permette di proporre nuovi pedaggi soprattutto nelle tratte autostradali del centro sud e tagli di risorse alla Salerno-Reggio Calabria, un’opera infrastrutturale che attende da decenni di essere completata e di essere degna di chiamarsi autostrada – evidenzia l'esponente del Pdl – sono proposte assurde e ingiuste che penalizzano tutti gli automobilisti italiani, già vessati da tasse di ogni genere, e soprattutto quelli del Sud, colpendo ancora una volta la nostra gente, già ingiustamente deprivata in termini di infrastrutture, di opere pubbliche e di opportunità economiche e sociali rispetto al Nord e già gravata del più alto carico fiscale".

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