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Le priorità di Von der Leyen, clima sul podio: “Venezia è sott’acqua, non può essere altrimenti”

“Proteggere il nostro clima è una sfida esistenziale per noi e per tutto il mondo: come può essere altrimenti quando Venezia è sott’acqua?”: con queste parole Ursula von der Leyen ha definito le priorità della sua Commissione, su cui oggi si esprimerà il Parlamento europeo. Ma l’emergenza ambientale non è stata l’unico riferimento all’Italia: si è parlato del nostro Paese anche in merito alla nomina di Paolo Gentiloni e alla crisi migratoria.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla Commissione che vede al vertice Ursula von der Leyen: i voti favorevoli sono stati 461, 157 i contrati e 89 gli astenuti. Un risultato migliore rispetto a quello ottenuto dal suo predecessore Jean-Claude Junker, che ottenne 423 sì e 209 voti contrari cinque anni fa. L'ex ministra della Difesa tedesca è arrivata a Strasburgo insieme alla sua squadra di commissari, fra cui Paolo Gentiloni, e ha ribadito prima del voto le priorità che segneranno i prossimi cinque anni. "Abbiamo costruito un'equipe europea eccezionale, oggi chiedo il vostro sostegno per un nuovo inizio per l'Europa", ha detto: "Nei prossimi cinque anni la nostra unione porterà avanti una trasformazione di società e economia, è la cosa giusta da fare e non sarà semplice".

In primo luogo, bisognerà far fronte ai cambiamenti climatici. Nel suo discorso agli europarlamentari, von der Leyen ha affermato: "Proteggere il nostro clima è una sfida esistenziale per noi e per tutto il mondo: come può essere altrimenti quando Venezia è sott’acqua?". E ha rimarcato: "La protezione del nostro clima è una questione esistenziale per l'Europa e per tutto il mondo e non potrebbe essere altrimenti. Vediamo Venezia sott'acqua, le foreste in Portogallo colpite da incendi, la siccità in Lituania; è successo anche in passato, ma non possiamo perdere neanche un secondo, dobbiamo lottare contro il cambiamento climatico".

La nomina di Paolo Gentiloni

L'argomento clima non è stato l'unico spunto per von der Leyen di nominare il nostro Paese. Si è parlato di Italia anche in riferimento all'investitura dell'ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, come commissario degli Affari economici. Un mandato che è stato anche oggetto di critiche da parte di molte voci più rigoriste, provenienti specialmente dagli Stati del Nord Europa, che non accettano di buon grado l'assegnazione di un ruolo economico di rilievo all'Italia, un Paese che non rispetta le regole sul debito.

Nell'Unione, "dobbiamo riscoprire la nostra competitività sostenibile. In questo spirito, ogni Stato membro si è impegnato a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In questo spirito Paolo Gentiloni sovrintenderà all'implementazione degli obiettivi. Lui ci crede. E io credo in lui", ha affermato von der Leyen. L'ex ministra tedesca gli ha affidato la delega di coordinamento delle politiche europee in merito al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili fissati dall'agenda delle Nazioni Unite. E continua il discorso in termini di sostenibilità: "Servono finanze pubbliche solide per avere una crescita sostenibile. Non dobbiamo mai dimenticare che la competitività sostenibile è sempre stata al cuore della nostra economia sociale di mercato".

Il tema immigrazione

Si è parlato di Italia anche in tema di crisi migratoria. Von der Leyen non ha fatto riferimenti a una riforma del regolamento di Dublino, punto importantissimo per Roma, come sottolineato più volte anche dal presidente dell'Europarlamento David Sassoli. "L'Europa sarà sempre un riparo per coloro che hanno bisogno di protezione internazionale", ha detto la presidente eletta, aggiungendo come sia "nel nostro interesse che coloro che rimangono siano integrati nella nostri società, ma dobbiamo anche far si che coloro che non hanno il diritto di rimanere ritornino in patria".

E ancora: "Dobbiamo spezzare questo modello crudele dei trafficanti e dobbiamo riformare i nostri sistemi di asilo senza dimenticare i valori di solidarietà e responsabilità". Poi ha concluso: "La gente si aspetta che l’Europa trovi una soluzione. Ma l’immigrazione non se ne andrà, resterà…"

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