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Le mozioni a favore e contro il ritorno al nucleare: cosa chiedono i partiti al governo

Il ritorno al nucleare continua a essere oggetto di discussione in Parlamento. Alla Camera sono state discusse diverse mozioni, alcune contrarie e alcune a favore. Ecco cosa chiedono i partiti al governo quando si parla di energia nucleare.
A cura di Annalisa Girardi
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Prima nel 1987 e poi nel 2011, l'Italia ha deciso che non sarebbe ricorsa all'energia nucleare. Nei due referendum che ci sono stati è sempre prevalsa la posizione contraria e le centrali che avevamo sono state dismesse. Da un anno, però, si è tornati a prendere in considerazione questa fonte energetica. Da un lato, infatti, la necessità di abbandonare carbone e petrolio ha spinto a prendere in considerazione tutte le forme di energia pulita esistenti. Dall'altro, la guerra in Ucraina ha dimostrato quanto sia fondamentale avere fonti diversificate, il che riporta anche il nucleare sul tavolo del dibattito. Già nei loro programmi elettorali diversi partiti hanno chiesto di riprendere in considerazione il nucleare. E il tema continua a essere oggetto di discussione in Parlamento.

Alla Camera sono state discusse diverse mozioni che parlano di energia nucleare. Alcune chiedono di riprendere in considerazione questa fonte, ritenuta fondamentale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati dall'Unione europea. Altre, invece, chiedono di rispettare la volontà degli italiani, espressa nei referendum del 1987 e del 2011, e di concentrare la transizione ecologia sullo sviluppo delle rinnovabili.

Le mozioni a favore del nucleare

A Montecitorio sono state discusse tre mozioni a favore del nucleare. Due sono state presentate dalla maggioranza, mentre una è firmata dal gruppo di Azione e Italia Viva. Proprio quest'ultima chiede al governo di localizzare immediatamente i siti dove poter realizzare un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, di "adottare iniziative per sostenere la ricerca tecnologica sui reattori a fissione nucleare innovativi" e ad aderire all'Alleanza per il Nucleare che hanno già sottoscritto diversi Paesi europei. Si chiede anche di "favorire campagne di informazione pubblica sulle diverse fonti e tecnologie energetiche disponibili per conseguire gli obiettivi di lungo termine di azzeramento delle emissioni di gas serra, basate unicamente sulle evidenze scientifiche, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza sugli oggettivi limiti e vantaggi di ciascuna di esse, liberandole tutte da ogni pregiudizio di parte".

Anche la mozione di Forza Italia punta a "incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili", nella conferma dell'obiettivo di neutralità climatica al 2050. Si chiede anche di "adottare iniziative volte ad includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all'interno della politica energetica europea" e di "preparare il sistema nazionale ad un riavvio della produzione di energia nucleare, rafforzando la Safety Authority al fine di dotare il Paese di un'autorità di controllo forte ed indipendente". Nella mozione di Forza Italia si menziona anche l'importanza della ricerca scientifica e della sperimentazione.

Infine, in quella di Fratelli d'Italia si avanzano due richieste emerse anche nelle altre mozioni: cioè di "sostenere la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico (…) prevedendo incentivi alla ricerca tecnologica sui reattori a fissione nucleare innovativi tra cui i reattori modulari di piccole dimensioni e sulla fusione nucleare" e di valutare "in quali territori al di fuori dell'Italia la produzione di energia nucleare possa soddisfare le richieste nazionali, anche attraverso una partecipazione diretta alle società di gestione".

Le mozioni contro il nucleare

Le mozioni contrarie al nucleare sono invece state presentate dal Movimento Cinque Stelle e dall'Alleanza di Verdi e Sinistra. Nella prima si chiede comunque al governo di fornire al Parlamento "un quadro puntuale circa la posizione che l'Italia intende assumere nel G7 di Hiroshima con riferimento al ruolo dell'energia nucleare nel mix energetico nazionale (…) considerato che tale tecnologia non è compatibile con le tempistiche e gli obiettivi della decarbonizzazione al 2030 e al 2050". Si sollecita poi a proseguire nella road map delineata al 2050 investendo in rinnovabili ed efficienza energetica e a "sostenere la ricerca verso soluzioni tecnologiche innovative". Vengono anche menzionate le comunità energetiche rinnovabili, nella richiesta di rafforzarle, e si sottolinea che la politica energetica non può limitarsi "alla mera sostituzione delle fonti maggiormente inquinanti con altre a minore livello emissivo e climalterante", ma deve orientarsi "alla riduzione del fabbisogno energetico attraverso misure di razionalizzazione nei settori maggiormente energivori".

Quella dell'Alleanza di Verdi e Sinistra, infine, chiede di "rispettare la volontà degli italiani espressa contro il nucleare, con ben due referendum popolari" e di "garantire la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale di tutti i siti temporanei e delle strutture del territorio nazionale dove sono attualmente collocati i rifiuti radioattivi". Si spinge anche per "finanziare la ricerca per i nuovi sistemi più efficienti di accumulo di energia" e "semplificare le procedure autorizzative per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili". Anche nella mozione di Avs si parla delle comunità energetiche rinnovabili. Infine, si chiede al governo di sostenere l'Ue sul Green Deal, di aggiornare il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima e di informare il Parlamento sulla posizione che il governo sosterrà in ambiti internazionali rispetto al nucleare.

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