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L’allarme di Gimbe: “Molte Regioni in zona arancione a fine mese, alcune rischiano la zona rossa”

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe registra tutti gli indicatori in netto aumento: dai contagi da Covid alle vittime. Cartabellotta lancia l’allarme: “Entro fine mese numerose Regioni andranno in zona arancione e qualcuna rischia la zona rossa”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Fondazione Gimbe lancia l'allarme. Nel suo monitoraggio indipendente di questa settimana, ancora una volta, gli indicatori della pandemia di Covid sono tutti in crescita. Per capirci, nell'ultima settimana (e rispetto alla precedente) ci sono stati: 1.514 decessi (+37,4%); 285 ricoveri in più in terapia intensiva (+20,5%); 4.155 ricoverati con sintomi in più (+32,2%); 864.402 in più in isolamento domiciliare (+69,1%); 1.207.689 nuovi casi Covid (+49%); 868.842 attualmente positivi in più (+68,7%). Insomma, la situazione si fa sempre più complicata nelle strutture sanitarie, mentre si tocca la cifra di 1,2 milioni di contagi in una settimana. E ancora non si sa con certezza quando sarà il picco di questa ondata.

La crescita dei nuovi casi Covid sta saturando gli ospedali

C'è un punto, però, da ricordare sempre: la situazione sarebbe potuta essere peggiore. "Le elevate coperture vaccinali ammortizzano in maniera rilevante l’impatto della circolazione virale sui servizi ospedalieri", ci ha tenuto a sottolineare il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. "Tuttavia, l’enorme quantità di nuovi casi in continua crescita sta
progressivamente saturando gli ospedali – ha continuato – sia perché incontra una popolazione suscettibile troppo numerosa – parliamo di 2,2 milioni di 0-4 anni non vaccinabili, 8,6 milioni di non vaccinati e oltre 15 milioni in attesa della terza dose – sia, in misura minore, per i fenomeni di escape immunitario della variante Omicron".

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Boom di vaccinati contro il Covid, ma pochi sono over 50

Nella settimana tra il 3 e il 9 gennaio si registrano 483.512 nuovi vaccinati, il 62,1% in più rispetto ai 298.253 della settimana precedente. L’aumento, però, è dovuto solo in minima parte all'obbligo vaccinale inserito dal governo Draghi. A vaccinarsi in questa fase sono i bambini: nella fascia 5-11 sono 267.412 (più 53,3%) e in quella 12-19 sono 61.778 (più 65,5%). Tra gli ultracinquantenni soggetti all'obbligo vaccinale, invece, solo 73.690 hanno deciso di farsi somministrare la prima dose.

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Sono ancora 8,61 milioni le persone che non hanno nemmeno una dose di vaccino: 2,98 milioni appartengono alla fascia 5-11 anni, oltre 800mila alla fascia 12-19 e 2,21 milioni sono over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione.

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Molte Regioni andranno in zona arancione, alcune rischiano il rosso

"Ci troviamo in una fase estremamente critica della pandemia – ha spiegato ancora Cartabellotta – in cui distorte narrative ottimistiche appannano l’insufficienza delle misure per rallentare la curva dei contagi e sottovalutano i rischi per la salute delle persone e per l’economia del Paese". Il medico ha poi tirato le somme della situazione attuale: "Innanzitutto, l’ingente numero di nuovi casi, in continua crescita, dopo aver mandato in tilt i servizi territoriali sta determinando la progressiva saturazione degli ospedali, con limitazione degli interventi chirurgici programmati – anche in pazienti oncologici – e la riduzione delle capacità assistenziali, anche perché il personale sanitario è ormai allo stremo". Poi, "l’enorme numero di persone positive sta progressivamente paralizzando numerosi servizi essenziali – ha continuato il presidente di Gimbe – dai trasporti alla scuola, dalla sanità agli uffici pubblici". E infine, "a meno di ‘iniezioni' di posti letto dell'ultim'ora o di modifica dei criteri per classificare i pazienti Covid ospedalizzati, entro fine mese numerose Regioni andranno in zona arancione e qualcuna rischia la zona rossa". Si tratta di "un colore che certificherebbe il fallimento nella gestione della quarta ondata, nonostante la disponibilità di vaccini molto efficaci nel prevenire la malattia grave".

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