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La stretta sulle manifestazioni No Green Pass, dove saranno vietate: ecco la direttiva del ministero

Fino alla fine dell’emergenza, in alcune zone potranno essere vietate le manifestazioni No Vax e No Green Pass. È quanto stabilisce una direttiva del Viminale: ecco le nuove regole.
A cura di Annalisa Girardi
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Finché durerà lo stato di emergenza, in "specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l'ordinato svolgimento della vita della comunità" non si potranno fare manifestazioni come quelle che in questi due anni abbiamo visto svolgersi in protesta per le misure di contrasto all'epidemia. In altra parole, in alcune zone saranno vietati i cortei No Vax e No Green Pass. È quanto stabilisce una direttiva del Viminale firmata dalla ministra Luciana Lamorgese.

Nel documento si prende atto del fatto che le restrizioni attuate per contenere i contagi "ia con riguardo all'introduzione dell'obbligo del green pass, sia con riferimento alla campagna vaccinale in atto, continuano a essere oggetto di frequenti manifestazioni di protesta e di contestazione che si svolgono sull'intero territorio nazionale". Pur riconoscendo il diritto all'espressione del dissenso, il ministero dell'Interno sottolinea come queste manifestazioni "stanno determinando elevate criticità sul piano dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare, quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative e alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell'attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche".

Non solo: manifestazioni di questo tipo, dove confluiscono centinaia se non migliaia di persone, hanno spesso anche significato un aumento dei contagi, come si è ad esempio visto a Trieste: "In occasione di tali manifestazioni, si riscontra frequentemente un significativo livello di inosservanza delle disposizioni di prevenzione del contagio, concernenti il divieto di assembramenti, il rispetto del distanziamento fisico e l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con potenziale pericolo di incremento dei contagi e, dunque, per la salute dei cittadini".

Per questa ragione il ministero ha deciso di intervenire fornendo una serie di indicazioni affinché queste manifestazioni possano avvenire "nell'equilibrato contemperamento dei vari diritti e interessi in gioco". Spetterà quindi ai prefetti, attraverso apposite direttive, individuare quelle zone dove tali manifestazioni saranno di fatto vietate. Questo processo, si legge infine nella direttiva, "dovrà avvenire nel rispetto del principio di proporzionalità, atteso che il diritto costituzionalmente garantito di riunirsi e manifestare liberamente in luogo pubblico costituisce espressione fondamentale della vita democratica e come tale va preservato e tutelato".

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