video suggerito
video suggerito
Referendum 2025

La Rai ignora i referendum: sulle tre reti della tv pubblica se ne parla solo dodici minuti al giorno

Manca poco più di una settimana al voto per i referendum dell’8 e 9 giugno. La Rai è accusata di aver oscurato il tema, e i numeri sono chiari: dal 1° al 25 maggio, in media Rai 1, Rai 2 e Rai 3 messe insieme hanno citato il referendum per appena 36 minuti al giorno. Tra i leader politici Elly Schlein è stata la più presente. Giorgia Meloni è sparita del tutto: ha parlato per soli 15 secondi.
A cura di Luca Pons
33 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Una delle accuse che i sostenitori dei referendum dell'8 e 9 giugno hanno rivolto al governo Meloni è di non aver spinto la Rai a dare una copertura sufficiente al voto. D'altra parte, i sondaggi mostrano che una buona parte dell'elettorato non sa davvero cosa riguardano i quesiti, e molti addirittura non sanno nemmeno che si vota. Ma davvero la televisione pubblica non ha dato abbastanza spazio al referendum? Abbiamo analizzato i numeri: nel periodo dal 1° al 25 maggio Rai 1, Rai 2 e Rai 3 hanno dedicato al tema in media 36 minuti al giorno. Divisi su tre reti, fanno 12 minuti al giorno, su ciascun canale, per parlare di referendum.

I dati vengono dall'Osservatorio di Pavia, che calcola e pubblica i numeri di ogni menzione del referendum, anche quelle che durano due o tre secondi. Questo conto include tutto: le veloci citazioni nei servizi dei Tg, le ospitate dei promotori e degli oppositori nelle trasmissioni serali, gli spot informativi, le repliche notturne dei programmi, tutto ciò che va in onda dalla mezzanotte alle 23:59 di ciascun giorno.

C'è un distacco notevole anche tra i leader politici. Nell'opposizione la più presente è stata Elly Schlein, seguita (a una certa distanza) da Riccardo Magi e Giuseppe Conte. Dalla maggioranza e il governo, invece, è calato il silenzio. Giorgia Meloni è apparsa sui tre canali Rai, parlando di referendum, solamente per quindici secondi.

Nessuna attenzione fino a tre settimane dal referendum

La Rai non ha iniziato a dare attenzione ai referendum fino a quando mancava ben meno di un mese al voto. Nei primi dieci giorni di maggio, infatti, i tre canali pubblici messi insieme non hanno praticamente mai superato i venti minuti complessivi dedicati al referendum. Eppure era già iniziata la diffusione degli spot informativi obbligatori, che da soli prendono dai quattro ai sei minuti nella giornata.

Il giorno peggiore, ironicamente, è stato a un mese esatto dal voto. L'8 maggio Rai 1, Rai 2 e Rai 3 hanno parlato dei referendum per sette minuti e mezzo in tutto. Oltre agli spot informativi sono andati in onda solo tre servizi del Tg Parlamento (uno per canale). E non è che il tema non fosse già emerso anche nel dibattito politico: pochi giorni prima, il 5 maggio, il vicepremier Antonio Tajani aveva apertamente invitato all'astensione, scatenando un dibattito politico che aveva fatto parlare dei referendum. Ma non per chi guarda i canali Rai.

L'uscita di La Russa accende la polemica

Il momento di svolta dal punto di vista dell'attenzione sul voto – si fa per dire, visto che il livello è rimasto comunque piuttosto basso – è arrivato lunedì 12 maggio. Quel giorno le tre reti Rai hanno dedicato circa 67 minuti ai referendum. Pochi giorni prima, venerdì 9, era successa la cosa che forse ha attirato più dibattito nell'intera campagna referendaria delle ultime settimane: le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa.

La Russa, la sera di venerdì, ha detto pubblicamente durante un evento di Fratelli d'Italia: "Io ho detto ci penso ad andare a votare perché eravamo dentro il Senato e sono presidente del Senato, ora lo ribadisco. Ma sono sicuro che farò propaganda perché la gente se ne stia a casa". Un'uscita che, venendo dal presidente del Senato – la seconda carica dello Stato, che dovrebbe garantire imparzialità e tenere una linea ‘istituzionale' -, ha sollevato durissime polemiche dall'opposizione.

Il giorno dopo praticamente tutti i giornali e le televisioni hanno ripreso le parole di La Russa e le reazioni del mondo politico. Ma era il fine settimana, e gli spazi informativi sulla Rai non sono molti il sabato e la domenica. Nel frattempo, però, l'attenzione sui referendum si è inevitabilmente accesa. E così, come detto, lunedì 12 ‘ben' 67 minuti della programmazione pubblica hanno riguardato il voto.

Solo sei minuti al giorno su Rai 1, meglio Rai 3

Se nei primi undici giorni del mese non si erano mai superati i 20 minuti, la media da quel momento (dal 12 al 25 maggio) è stata di 52,5 minuti al giorno. Certo, bisogna sempre considerare che si parla di tre reti, quindi qualunque numero va diviso. Abbiamo detto che la media complessiva per il mese di maggio (fino al 25) è stata di dodici minuti per canale al giorno, ma naturalmente Rai 1, Rai 2 e Rai 3 non hanno dedicato tutti esattamente lo stesso tempo al voto. Anzi: il primo canale è quello che l'ha ignorato in modo più marcato.

Per entrare più nel dettaglio, nelle due settimane in cui si è parlato più intensamente del referendum risultano: 23,9 minuti al giorno su Rai 3; 15,7 minuti al giorno su Rai 2; e solamente 5,6 minuti al giorno su Rai 1. Insomma sulla rete ammiraglia – dove va in onda anche Porta a porta, uno dei più noti programmi di dibattito politico della tv pubblica – si è parlato di referendum per poco più di cinque minuti al giorno in media. E, di questi, quasi due andavano agli spot informativi obbligatori per legge.

Complessivamente, da 12 al 25 maggio i tre canali hanno dedicato poco più di un'ora al giorno al referendum nei giorni settimanali. Il tempo è sceso parecchio nei fine settimana: sabato 17 maggio non si sono raggiunti nemmeno i dieci minuti. Anche nei giorni in cui il servizio pubblico ha prodotto la massima attenzione, comunque, è stato difficile trovare più di mezz'ora di informazione che riguardasse i referendum su un singolo canale.

I minuti in cui si è parlato di referendum sui tre canali Rai, dal 10 al 25 maggio 2025
I minuti in cui si è parlato di referendum sui tre canali Rai, dal 10 al 25 maggio 2025

I leader politici in tv: Schlein e Magi attivisti, Meloni scomparsa

Dal 10 al 25 maggio la leader politica che ha avuto più visibilità sui referendum è stata Elly Schlein: la segretaria del Pd è stata presente sugli schermi o direttamente, o tramite un giornalista che riportava la sua posizione, per circa 18 dei non molti minuti dedicati dalla Rai al voto.

La segretaria dem, d'altra parte, ha abbracciato tutti e cinque i quesiti su cui si vota nonostante alcuni chiedano di abrogare parti del Jobs Act, cosa che ha causato qualche malumore e presa di distanze nel partito. Essendo la leader del principale partito d'opposizione, è anche la persona che ha avuto più possibilità di finire in televisione quando faceva dichiarazioni sul tema.

Al secondo posto tra i leader politici che hanno avuto più tempo sullo schermo, si è piazzato Riccardo Magi, segretario di +Europa e promotore del referendum sulla cittadinanza. Per lui la Rai ha riservato complessivamente poco meno di 9 minuti. A chiudere il podio, poco sopra Carlo Calenda, c'è Giuseppe Conte, che si è speso soprattutto per i quesiti sul lavoro. Per lui circa 7 minuti, di cui solo 4 parlando in prima persona.

Nel centrodestra, la figura che è apparsa di più in televisione è Ignazio La Russa, per ovvi motivi legati al dibattito sulle sue parole. Un silenzio quasi perfetto, invece, da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: il 15 maggio, il giorno dopo il premier time in cui Magi si è travestito da fantasma per attirare l'attenzione, Meloni è apparsa per tre secondi Agorà, su Rai 3, e per altri tre secondi un servizio del Tg3 ha riportato la sua posizione. Aggiungendo anche un'altra apparizione flash il 7 maggio (nove secondi), ecco il totale di tempo in cui Meloni ha parlato del referendum in Rai da inizio aprile a oggi: quindici secondi.

33 CONDIVISIONI
43 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views