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La missione nel Mar Rosso è difensiva ma non esita a usare le armi quando c’è un attacco, dice Tajani

La nave Caio Duilio – al comando operativo della missione Aspides – ha abbattuto due droni nel Mar Rosso per autodifesa Gli Houthi hanno anche lanciato un missile a corto raggio contro il cacciatorpediniere americano USS Laboon, e una fregata greca ha sparato ad altri due droni respingendoli. “La missione europea ha azione difensiva che “non esita a usare le armi quando c’è un attacco”, ha sottolineato Tajani.
A cura di Annalisa Girardi
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La missione Aspides ha azione difensiva, che "non esita a usare le armi quando c'è un attacco". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando della crisi nel Mar Rosso, dove gli attacchi degli Houthi continuano a mettere a repentaglio la rotta commerciale marittima. "La missione Aspides rientra nella difesa europea. Ieri il cacciatorpediniere Caio Duilio ha abbattuto questi due droni, un altro lo aveva abbattuto tre giorni fa. Proteggiamo il diritto internazionale e le nostre navi mercantili che passano attraverso il Mar Rosso. È un’azione difensiva che non esita a usare le armi quando c’è un attacco, che venga dal cielo, da terra o dal mare", ha spiegato Tajani in un'intervista con Il Tempo.

La missione Aspides è stata lanciata a febbraio, per respingere la crescente minaccia degli attacchi Houthi contro le navi mercantili nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Durante il voto sulle missioni internazionali in Parlamento, Tajani aveva precisato lo scopo difensivo dell'iniziativa europea. Il ministro, nell'intervista uscita oggi, ha sottolineato che ieri la nave Caio Duilio – al comando operativo della missione – ha abbattuto due droni nel Mar Rosso per autodifesa, suscitando la reazione dei ribelli yemeniti, che hanno affermato: "L'Italia si è voluta schierare a fianco dei nostri nemici e a difesa di Israele".

Sempre nella giornata di ieri gli Houthi hanno anche lanciato un missile a corto raggio contro il cacciatorpediniere americano USS Laboon. Lo ha fatto sapere il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), spiegando che il missile è stato lanciato da una zona delle Yemen controllata appunto dai ribelli e che "non ha colpito l'imbarcazione e non si registrano né vittime né danni". In una nota il Centcom ha precisato: "È stato stabilito che queste armi rappresentano una minaccia imminente per le navi commerciali e della Marina americana. Queste azioni vengono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi commerciali".

Un'altra fregata della missione Aspides, una nave greca, ha inoltre sparato a due droni nel Mar Rosso, respingendoli. Lo ha dichiarato un funzionario dello Stato Maggiore della Difesa di Atene.

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