La Corte dei Conti blocca la delibera sul Ponte sullo Stretto, Meloni: “Ennesimo atto di invasione dei giudici”

Arriva lo stop della Corte dei Conti al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del Governo ha deciso infatti di non ammettere al visto la delibera CIPESS n. 41/2025, che assegnava risorse e approvava il progetto definitivo del collegamento tra Sicilia e Calabria; le motivazioni della decisione saranno rese note entro trenta giorni, ma l'effetto è immediato: la delibera non è valida.
La pronuncia rappresenta insomma un duro colpo per il Ministero delle Infrastrutture e per Matteo Salvini, che da mesi spinge sull'avvio dei lavori come simbolo della ripartenza del Mezzogiorno: "È una scelta politica, non tecnica", ha commentato il ministro dei Trasporti e leader della Lega. "In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall'Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti", ha poi aggiunto.
"Ha ragione il vice premier Matteo Salvini: la decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese", ha dichiarato Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. "Il Ponte sullo Stretto non rappresenta solo una grande infrastruttura che il Mezzogiorno attende da decenni, ma anche un’immensa occasione per la Calabria e per la Sicilia: la concreta possibilità che queste Regioni hanno di dimostrare al mondo intero che sono capaci di condurre a termine opere straordinarie. Il Sud vuole opportunità, vuole misurarsi con sfide entusiasmanti, vuole concorrere per creare sviluppo e per competere con il resto del Paese. Trovo assurda la presa di posizione della Corte dei Conti, ma sono certo che il governo andrà avanti in un processo ormai non più reversibile".
Giorgia Meloni: "Sul Ponte ennesimo atto di invasione dei giudici"
"La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer. La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Elly Schlein contro Meloni: "Vuole mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione"
Elly Schlein ha così immediatamente replicato alla premier, accusandola di usare la riforma costituzionale per aggirare le regole: "Meloni, con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti, chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non è una riforma che serve a migliorare la giustizia, né serve agli italiani. Serve a questo governo per avere le mani libere e mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione".
Le opposizioni
Di segno opposto la reazione di Angelo Bonelli (AVS), che parla di "una grande vittoria dello Stato di diritto" e chiede le dimissioni del ministro: "Salvini ha tenuto in ostaggio il Paese con la sua follia, sottraendo 14 miliardi di euro allo Stato per un progetto mai validato da alcun tecnico o organismo dello Stato: un progetto vecchio di 26 anni, che viola le direttive europee su ambiente e concorrenza. È il fallimento politico e istituzionale di Salvini, che ora deve dimettersi. Siamo pronti a denunciare alla Corte di Giustizia europea qualsiasi tentativo di andare avanti con una delibera illegittima". E sulla dichiarazioni di Meloni sulla decisione della Corte dei Conti, commenta poi così: "è di una gravità inaudita, una vera e propria minaccia agli organi costituzionali del nostro Paese, una dichiarazione che rappresenta un colpo alla democrazia. La presidente ha minacciato organi costituzionali dello Stato di essere messi al bando solo perché non obbediscono al volere del governo, che dovrebbe rispettare le leggi e le direttive Europee, cosa che non ha fatto".
Dal M5s interviene invece il deputato Agostino Santillo, secondo cui: "Il no della Corte dei Conti al visto di legittimità alla delibera Cipess scrive la parola game over sulla grottesca vicenda del Ponte sullo Stretto. I magistrati hanno ritenuto insormontabili i rilievi mossi al progetto e al carrozzone messo in moto da Salvini: le lacune sono vere e proprie falle. Economiche, procedurali e di rispetto delle norme Ue. Falle che si aggiungono ai nodi non sciolti sul fronte ingegneristico e geologico. Meloni fermi immediatamente questa telenovela inguardabile: rischiamo un’altra figura barbina su scala planetaria. Il tempo dei giochi è finito, si torni alla serietà"
La decisione della Corte, che riguarda la delibera di assegnazione dei fondi FSC e l'approvazione del progetto definitivo, riapre così una delle partite più controverse della politica infrastrutturale italiana.