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Kyenge: “Niente obbligo di cittadinanza italiana per le borse di studio”

Il ministro dell’integrazione ha annunciato una serie di nuove misure allo studio del governo in materia di integrazione.
A cura di A. P.
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Per accedere ai bandi delle borse di studio non ci sarà più l'obbligo di avere la cittadinanza italiana, lo ha spiegato oggi il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge che si trova a Reggio Emilia per avviare i tavoli di lavoro relativi alla rete "città del dialogo" finalizzati "ad ulteriori azioni strategiche che supportino il lavoro del dialogo interculturale nell'ottica di una politica di convivenza e sostegno delle buone prassi". La scomparsa del requisito della cittadinanza italiana per i bandi delle borse di studio nel nostro Paese rientra nella più generale riforma in materia di integrazione allo studio da parte del ministro e che riguarda numerosi aspetti. Un altro capitolo sarà  la riforma della normativa sui rifugiati politici che "è a buon punto" ha annunciato Kyenge, ricordando che l'Italia dovrà recepire tutte le normative europee in merito.

Lotta contro il razzismo – Infine Kyenge ha annunciato che il ministero dell'integrazione sta lavorando ad un progetto di lotta contro il razzismo. "Unanime fra i colleghi europei, è stato anche il consenso intorno all'adozione del ‘Patto 2014-2020 per un'Europa della diversità e per la lotta al razzismo" ha spiegato Kyenge, sottolineando che "Questo Patto deve individuare ed enunciare alcune misure concrete non solo di contrasto al razzismo, ma anche di sostegno alle diversità. Si configurerà come una sorta di appello al Consiglio, alla Commissione, al Parlamento e ai vertici dell'Ue, affinché adottino le linee guida e le misure da noi immaginate, con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali, della società civile, dell'associazionismo e del volontariato". Si tratterà in pratica di varare "misure e strumenti concreti capaci di contrastare efficacemente una mentalità che alimenta il discorso razzista e discriminatorio in tutti gli ambienti, dal lavoro allo sport, alla scuola, alla vita politica".

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