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Ius soli a Bologna, via libera all’ordine del giorno: 11mila bambini avranno la cittadinanza

A Bologna un ordine del giorno approvato ieri rende cittadini del capoluogo anche 11mila ragazzi che non sono cittadini italiani. Il sindaco Lepore rilancia così la battaglia per lo Ius soli: “È un atto simbolico, ma non finisce qui”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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A Bologna arriva il primo sì allo Ius soli. È una battaglia simbolica, che al momento cambia poco nella sostanza. Ma è un messaggio chiaro: il centrosinistra deve tornare a parlare di diritti di cittadinanza, così come aveva spiegato il deputato Palazzotto a Fanpage.it. Nel capoluogo dell'Emilia Romagna si è votato ieri un ordine del giorno, approvato nonostante l'ostruzionismo di Fratelli d'Italia, il voto contrario della Lega e l'astensione di Forza Italia. Lo Ius soli passa a maggioranza, ma per il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, la speranza è che sia solo l'inizio di un percorso che veda approvato davvero questo diritto a livello parlamentare.

Ma cosa prevede questo ordine del giorno? Circa 11mila ragazzi che attualmente, visto che non c'è una legge in merito, non sono cittadini italiani diventeranno cittadini bolognesi: "Questa è sempre stata una città che, sul fronte della cittadinanza, si è sempre sentita di fare un passo avanti più degli altri – ha detto ieri il sindaco nell'introdurre l'ordine del giorno – Vogliamo rendere fattiva la giustizia sociale e il rispetto del principio costituzionale dell'uguaglianza di tutti i cittadini". In sostanza viene introdotta una riforma dello statuto per le persone nate a Bologna di origine straniera e inoltre viene conferita la cittadinanza onoraria a chi è nato all'estero ma ha completato almeno un ciclo di studi nel capoluogo.

Per chi diventerà cittadino bolognese ci sarà una festa, istituita il 20 novembre – la giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza – in cui verranno assegnate le cittadinanze onorarie alla presenza di insegnanti e genitori. Lepore è stato chiaro: "Si tratta di un atto simbolico, ma insieme a questo vogliamo portare avanti anche alcune iniziative culturali per spiegare cosa significhi essere cittadini bolognesi".

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