Intercettazioni, il ministero della Giustizia smentisce le indiscrezioni sulla nuova legge

Sulle intercettazioni il Ministero della Giustizia ha fatto sapere che al momento sta lavorando su un testo per aggiornare il codice di procedura penale, il codice penale e l'ordinamento penitenziario, secondo i tempi indicati nella legge delega numero 103 del 23 giugno 2017. Nei prossimi giorni il ministro della Giustizia Andrea Orlando incontrerà esponenti degli organi accademici, della stampa, della giurisdizione e dell'avvocatura per approfondire la materia. Il Guardasigilli ha ancora due mesi di tempo per esercitare la delega.
Sul nuovo decreto legislativo non ci sono ancora notizie certe. Orlando ha ribadito che "Allo stato non esiste alcun testo né definitivo né ufficiale". Ma Repubblica.it ha fornito alcune informazioni sui possibili cambiamenti. Vediamo quali. La prima novità è che potrebbero sparire le pubblicazioni integrali, con i virgolettati. I ministeri, i giudici per le indagini preliminari e i giudici del tribunale del riesame potranno solo riassumere i testi delle intercettazioni, che non potranno più essere pubblicati per intero dai giornali. Anche i difensori delle parti dovranno attendere l'udienza stralcio, cioè l'udienza in cui vengono eliminate le conversazioni che non possono essere usate come prova, per ascoltare le intercettazioni depositate in forma di colloquio. Oltre alla stretta sulla diffusione degli atti la riforma potrebbe riguardare anche la corruzione: potrebbe allargarsi la possibilità di utilizzare le intercettazioni per questo reato.