video suggerito
video suggerito
Manovra 2026

“In Manovra i soldi per la Sanità sono pochi e usati male, così l’Italia affonda”: l’allarme di Gimbe

La fondazione Gimbe, ascoltata in Senato sulla legge di bilancio 2026, ha sottolineato tutti i limiti della manovra: i fondi per la sanità aumentano di colpo l’anno prossimo, ma poi torna il calo. La percentuale del Pil investita nel Ssn è sempre più bassa, le Regioni dovranno alzare le tasse o tagliare servizi.
A cura di Luca Pons
38 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È una bocciatura, se non su tutta la linea, quasi. La fondazione Gimbe è stata ascoltata alla commissione Bilancio del Senato, che sta lavorando sul testo della manovra 2026. Gimbe ha ribadito tutti i dubbi sollevati nelle scorse settimane: "Il disegno di legge è molto lontano dalle necessità della sanità pubblica", ha detto il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta. "Le risorse stanziate non bastano a risollevare un Servizio sanitario nazionale in grave affanno, sono insufficienti per coprire tutte le misure previste e mancano all’appello priorità cruciali per la tenuta della sanità pubblica". Serve un piano ambizioso di rifinanziamento e riforme, perché "se la sanità pubblica arretra, l’Italia intera rischia di affondare".

Quanti soldi ci saranno davvero per la sanità nella Manovra 2026

Il punto centrale della critica rivolta da Gimbe è proprio quello dei soldi stanziati per la sanità. È una questione su cui l'opposizione ha attaccato il governo Meloni più e più volte negli anni. Da una parte, i fondi rivolti al Ssn sono aumentati in termini assoluti; dall'altra, la percentuale di Pil dedicata a questo scopo è scesa e continuerà a scendere.

Il Fondo sanitario nazionale (Fsn) riceverà 6,6 miliardi di euro nel 2026. Un vero e proprio "boom", che comunque in buona parte si deve ai "4,2 miliardi già stanziati con le precedenti manovre", ha sottolineato la fondazione. E quei soldi sono già stati "in gran parte allocati per i rinnovi contrattuali del personale sanitario".

È nei due anni successivi, però, che arriverà un drastico calo. Nel 2027, sono previsti 995 milioni di euro per il Fsn, pari a un +0,7%. Nel 2028, appena 867 milioni di euro.

La percentuale del Pil raggiunge il minimo storico

Questo si riflette anche nella percentuale del Pil che viene investita nella sanità. La presidente del Consiglio Meloni ha insistito in diverse occasioni che non serve guardare alla percentuale del Pil, ma ai numeri assoluti. Come ha detto alcune settimane fa il presidente Cartabellotta a Fanpage.it, però, per avere una "prospettiva di medio e lungo termine" non si può non guardare a questi numeri.

E i numeri dicono: nel 2025, i soldi destinati al Fsn valgono il 6,04% del Pil. L'anno prossimo, in virtù del "boom" nei finanziamenti, si risalirà al 6,16%. Ma poi arriverà il calo. Il 6,05% nel 2027, e solo il 5,93% nel 2028. Si scenderà sotto la soglia del 6%, toccando il minimo storico in termini di investimenti in sanità.

Insomma, se da una parte al governo Meloni va riconosciuto il merito di aver alzato il Fsn di 19,6 miliardi di euro in quattro anni, guardando al Pil le cose cambiano. Nel 2022, la percentuale destinata alla sanità era del 6,3%. Per mantenere lo stesso livello, il governo avrebbe dovuto investire ben 17,5 miliardi di euro in più negli ultimi quattro anni: una somma molto vicina a quella usata per l'intera manovra 2026.

Non solo: il governo ha anche previsto che nei prossimi anni la spesa sanitaria in generale (non solo il Fsn) dovrà mantenersi su livelli ben più alti, tra il 6,4% e il 6,5% del Pil. Chi dovrà mettere i soldi per pagare la differenza tra i soldi stanziati dallo Stato e gli obiettivi del governo? Le Regioni. Le amministrazioni regionali così, nei prossimi anni, "saranno costrette a ridurre i servizi o ad aumentare le imposte locali".

Le proposte di Gimbe

Il problema è che si arriva da un "disinvestimento dalla sanità pubblica" che è stato "avviato nel 2010 e perpetrato da tutti i governi", ha detto Gimbe. Di fronte a questo, Cartabellotta ha insistito sulla necessità di abbandonare "sia i proclami populisti del governo sia le proposte irrealistiche di rifinanziamento delle opposizioni". Serve un "vero potenziamento del Ssn sostenuto da adeguate risorse e da coraggiose riforme strutturali".

Tra le proposte più immediate per la legge di bilancio 2026, Gimbe ha avanzato quella di una tassa dedicata appositamente a finanziare la sanità, da imporre sui prodotti novici per la salute (come tabacco, alcol, gioco d'azzardo o bevande zuccherate), oltre che sugli extraprofitti e i redditi molto elevati. In più, ha chiesto di lanciare un piano che individui "sprechi e inefficienze" per spostare fondi sul Ssn.

La crisi del Servizio sanitario nazionale "non intacca solo l’inalienabile diritto costituzionale alla tutela della salute, ma mina la coesione sociale e la tenuta democratica del Paese", ha concluso Cartabellotta. "Se la sanità pubblica arretra, l’Italia intera rischia di affondare".

Schlein: "Meloni nega l'evidenza, stanno smantellando il Ssn"

"I dati presentati oggi da Fondazione Gimbe parlano chiaro: la crescita dei fondi alla sanità è solo apparente, in realtà perde in quattro anni l'equivalente dell'intera manovra", ha commentato la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. "Altro che più risorse: siamo di fronte a una medicina amara che colpisce cittadini e Regioni, con più liste d'attesa, più spesa privata e meno diritti".

Schlein ha attaccato la presidente del Consiglio: "Meloni continua a negare l'evidenza, ma questi dati dimostrano che le risorse che mettono sono del tutto insufficienti. Così smantellano il Servizio sanitario nazionale senza nemmeno il coraggio di ammetterlo. La sanità pubblica è in emergenza e ha bisogno di investimenti veri e di riforme per garantire il diritto alla salute di tutte e tutti, per rispondere ai nuovi bisogni, come sulla sanità territoriale e l'assistenza domiciliare, sulla non autosufficienza e sulla salute mentale delle persone".

38 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views