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In Italia due famiglie su tre faticano ad arrivare a fine mese: il dato Eurostat

Secondo l’Eurostat, oltre il 62,5% delle famiglie in Italia fatica ad arrivare a fine mese. È uno dei dati peggiori in Europa, dove la media è del 45,5%. Tra le grandi economie europee, l’Italia è nettamente l’ultima.
A cura di Luca Pons
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Almeno il 62,5% delle famiglie in Italia fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Si tratta di quasi due nuclei familiare su tre. Il dato è calcolato da Eurostat, l'istituto di statistica dell'Unione europea, ed è stato pubblicato ieri in un rapporto sulle condizioni di vita in Europa. I numeri sono relativi al 2022.

L'Italia è classificata tra i Paesi con il più alto tasso di famiglie che faticano a far quadrare i conti (cosa che il rapporto indica con l'espressione inglese "make ends meet"): oltre il 62,5%, come detto, quando la media europea è del 45,5%. Il confronto è duro soprattutto con le altre grandi economie dell'Ue. Infatt la Spagna è in una fascia tra il 45% e il 57%, la Francia tra il 35% e il 45%, la Germania meno del 25%, ben al di sotto della media continentale. Al contrario, hanno un risultato simile all'Italia Paesi come la Croazia, la Slovacchia e la Romania.

I dati migliori in tutta l'Unione europea sono quelli di Germania, Svezia, Finlandia e Lussemburgo, tutti sotto il 25% (anche se Eurostat specifica che il dato tedesco non è del tutto affidabile dal punto di vista statistico). Al contrario, in fondo alla classifica ci sono la Bulgaria, con l'80,3%, e infine la Grecia con l'89,6%. Quasi nove famiglie su dieci che faticano ad arrivare a fine mese. Tutti gli altri Paesi non ancora menzionati fanno meglio dell'Italia.

L'Eurostat ha segnalato che tra il 2021 e il 2022 è scesa in Europa la percentuale di famiglie che non avevano alcun problema ad arrivare a fine mese (dal 27,3% al 24,1%). In compenso, è leggermente calata anche la proporzione di famiglie che avevano grandissime difficoltà a farcela, dal 7% al 6,8%. Sono aumentate le situazioni a metà: chi ce la fa "piuttosto facilmente" (passato dal 29,6% al 30,3%), e chi arriva a fine mese "con qualche difficoltà" (dal 36% al 38,7%).

Il dato italiano ha scatenato anche polemiche politiche. "L'apertura di giornali e telegiornali di oggi dovrebbe parlare della povertà crescente, non del gossip di Palazzo Chigi", ha detto Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd. Antonio Misiani, responsabile Economia dei dem, ha sottolineato: "È un dato impressionante, nettamente più alto della media europea. I problemi reali di cui deve occuparsi il governo sono questi". Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, ha commentato: "Gli ultimi dati Eurostat sono drammatici. In questo scenario il governo sceglie di penalizzare i ceti più deboli, facendo cassa sulla sanità pubblica e garantendo vie preferenziali agli evasori".

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