In arrivo il nuovo decreto Infrastrutture di Salvini: novità su Ponte sullo Stretto, concessioni autostradali e tariffe voli

Il ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, starebbe preparando una bozza di decreto legge che, se approvata, segnerà un cambio di rotta significativo in diversi settori chiave per l'Italia. Si tratta infatti di una proposta che copre una vasta gamma di tematiche, dalle grandi opere come il Ponte sullo Stretto, alle concessioni autostradali, fino alla revisione del Codice degli appalti e alle tariffe per i voli soggetti a oneri di servizio pubblico. Sebbene il testo sia ancora una bozza, la sua discussione in sede di Ragioneria starebbe già mettendo in luce alcuni punti fermi, nonostante ci siano già anche diverse aree che restano in attesa di chiarimenti. In particolare, sono attesi sviluppi sulle questioni relative ai porti, che stanno alimentando il dibattito politico in Liguria in vista delle elezioni comunali a Genova del 25 maggio.
Ponte sullo Stretto: le nuove regole per i costi e la gestione
Uno dei temi centrali del decreto è senza dubbio il tanto discusso Ponte sullo Stretto di Messina, un progetto che da anni anima il dibattito politico e infrastrutturale. La bozza del decreto Salvini prevede l'introduzione di nuove regole per la gestione economica dei lavori, con misure tese a garantire il controllo dei costi e a evitare sforamenti significativi del budget. In particolare, si stabilisce che i costi aggiuntivi per i servizi accessori alla costruzione del ponte possano essere incrementati solo fino al 50%, come previsto dalle normative europee. Oltrepassato questo limite, si dovrà avviare una nuova procedura di gara, garantendo una maggiore trasparenza e competitività nei contratti pubblici. Un'altra novità riguarderebbe invece le garanzie richieste per le grandi opere, con una riduzione della percentuale minima di indennizzo per progetti superiori ai 2 miliardi di euro: in questo caso, la bozza prevede che il limite minimo possa scendere fino al 3% del valore dell'opera, in linea con i principi di proporzionalità. Si introduce poi anche un elemento innovativo: la società Stretto di Messina, che è incaricata della realizzazione del ponte, diventa una stazione appaltante qualificata, ossia avrà la possibilità di bandire gare pubbliche direttamente, senza dover passare da altri soggetti.
Codice degli Appalti: il giro di vite sui subappalti
Il Codice degli appalti è un altro terreno di intervento cruciale per il governo: la bozza del decreto avrebbe l'obiettivo di intervenire sulla normativa in materia di subappalti, un tema sempre delicato, soprattutto per le imprese che operano nel settore delle costruzioni e dei servizi. La proposta di Salvini conferma la stretta già introdotta nel Correttivo al Codice degli appalti, che prevede un giro di vite sui subappalti. Le gare pubbliche pubblicate prima del 31 dicembre 2024 rimarranno escluse dalla nuova stretta e potranno continuare a utilizzare le certificazioni dei subappaltatori per le qualificazioni Soa, ma tutte le gare successive dovranno seguire le nuove regole, più restrittive.
Le concessioni autostradali: il rafforzamento dell'Art e le nuove modalità tariffarie
Un altro aspetto importante riguarderebbe poi le concessioni autostradali. La bozza del decreto prevede infatti una serie di modifiche per il settore, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione delle tariffe e il ruolo dell'Autorità di regolazione dei trasporti (Art). Tra le novità più significative ci sarebbe l'introduzione di un nuovo sistema per la determinazione delle tariffe, che non sarà più approvato caso per caso, ma seguirà un sistema tariffario stabilito dall'Art, con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare le procedure. Il decreto prevede poi anche che, per agevolare l'avvio delle nuove gare per le concessioni, il Ministero delle Infrastrutture possa adottare, anche in modalità stralcio, l’elenco dei lavori e delle opere di manutenzione straordinaria da inserire nei bandi di gara, consentendo un rapido avvio delle nuove procedure, in attesa della presentazione dei piani economici-finanziari.
Tariffe voli: un tetto per le isole e le aree meno servite
Un altro fronte su cui il decreto interverrebbe riguarda le tariffe aeree per le tratte soggette a oneri di servizio pubblico, come quelle verso le isole e le aree periferiche, tra cui Sicilia, Sardegna, Trieste, Ancona, Crotone e Reggio Calabria. La proposta sostanzialmente stabilisce l'introduzione di un tetto massimo per le tariffe aeree, che dovrà essere applicato alle categorie di passeggeri più vulnerabili, come ad esempio famiglie e persone con disabilità, nel caso in cui si verifichino aumenti anomali dei prezzi durante l'alta stagione, in particolare nei mesi estivi. Il tetto massimo delle tariffe sarà indicato nei bandi per le compagnie aeree e dovrà essere accettato al momento della firma del contratto.
Il PNRR e la revisione dei prezzi
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non rimane poi indifferente agli interventi previsti nel decreto: in particolare, la bozza introduce una sanatoria per la revisione dei prezzi di alcuni lavori già esclusi dal Piano, regolarizzando la loro applicazione attraverso l'articolo 60 del Codice. Un altro aspetto riguarda poi gli interventi di riqualificazione del territorio per il primo lotto della Salerno-Reggio Calabria, che saranno finanziati fino al 2% del costo complessivo dell'intervento, con un limite di spesa fissato a 60 milioni di euro.
I porti e la norma "Salva-Spinelli"
Infine, uno degli aspetti più discussi della bozza riguarderebbe invece le modifiche al regime delle aree portuali, contenute in quella che è stata ribattezzata la norma "Salva-Spinelli". La proposta interviene sulle caratteristiche e sulla destinazione funzionale delle aree portuali, stabilendo che le stesse devono essere considerate nel loro complesso, secondo i piani regolatori portuali (PRP), anziché come singole porzioni. Questa modifica è stata inserita con l'obiettivo di risolvere alcuni contenziosi legati alla gestione delle aree portuali, in particolare a Genova, dove è ancora in corso un'inchiesta sull'uso di tali aree da parte di alcuni imprenditori locali.