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Il tetto al contante salirà a 5mila euro: le misure del nuovo decreto Aiuti

Il tetto al contante sale a 5mila euro. È una delle misure del decreto Aiuti quater che verrà approvato questa sera in Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri oggi approverà il decreto Aiuti quater, che vale 9,1 miliardi, con le misure per fronteggiare il caro energia. Una delle novità è l'aumento del tetto al contante, che era stato preannunciato nelle scorse settimane. Inizialmente la Lega aveva proposto di portarlo a 10mila euro, per è stato raggiunto un compromesso con una soglia a 5mila euro, secondo una bozza del testo, che dovrebbe essere composta da tredici articoli.

"Al comma 3-bis, secondo periodo, le parole ‘1.000 euro’ sono sostituite dalle seguenti ‘5.000 euro'", si legge nell’articolo dal titolo ‘Misure urgenti in materia di mezzi di pagamento’. La misura scatterà dal primo gennaio del 2023. Attualmente il tetto al contante è di 2mila euro, ma è previsto a legislazione vigente che dal primo giorno del prossimo anno passi a mille euro. La norma contenuta nel decreto fissa quindi il tetto dal 2023 a 5mila euro.

"Tetto al contante da mille a 5mila euro, niente tasse su premi e straordinari ai dipendenti, rateizzazione per le bollette delle aziende: altri passi in avanti, in coerenza col programma elettorale. Bene così", ha commentato su Twitter il ministro delle Infrastrutture e trasporti, vicepremier, Matteo Salvini.

Critico invece il leader del M5s Giuseppe Conte: "Se confermate queste indiscrezioni, un favore a corrotti ed evasori, un segnale negativo e un grande passo indietro per l'Italia", ha detto l'ex premier intercettato dall'Adnkronos.

Nel testo, composto da 13 articoli, oltre al pacchetto energia con la possibilità per le imprese di rateizzare le bollette, ci saranno novità sul Superbonus, la proroga del taglio sui carburanti, la norma sblocca trivelle e altre misure in materia di mezzi di pagamento per venire incontro ai commercianti, come il bonus fino a 50 euro per l'acquisto di registratori di cassa telematici.

"Ai soggetti passivi Iva obbligati alla memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri" è concesso un contributo per l'adeguamento degli strumenti utilizzati per la predetta memorizzazione e trasmissione telematica "complessivamente pari al 100 per cento della spesa sostenuta, per un massimo di euro 50 per ogni strumento e in ogni caso nel limite di spesa di euro 80 milioni per l'anno 2023", si legge nella bozza.

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