Il sindaco di Venezia sostiene il Sì al referendum. Salvini: “Si dimettano gli assessori”

Ancora tre settimane e poi il presidente del Consiglio Matteo Renzi smetterà di essere il capo del Governo italiano. A dichiararlo è stato il leader della Lega Nord Matteo Salvini durante un'intervista rilasciata a Maria Latella su SkyTg24. "L'unico che sta prendendo per il naso gli italiani da tre anni è Renzi, che ancora per tre settimane farà il presidente del Consiglio. Il tempo di Renzi è finito e dopo il referendum costituzionale per me gli italiani devono tornare a scegliere il prima possibile, con qualunque legge elettorale, con qualsiasi tempo. Perché l'emergenza in Italia non è il sì o il no al referendum ma la legge Fornero o la riforma della scuola". Per il leader del Carroccio sembrerebbe quindi non esserci altra scelta, in caso di vittoria del No Matteo Renzi dovrebbe dimettersi e il capo dello Stato dovrebbe indire nuove elezioni per dare agli italiani la possibilità di votare e scegliere i propri rappresentanti.
Ma la posizione di Salvini non è in realtà condivisa dagli altri alleati di Centrodestra. Nel caso del governatore della Liguria, Giovanni Toti, di Forza Italia, dopo il referendum sarebbe più saggio collaborare in parlamento per modificare la legge elettorale. "quando vincerà il no, bisognerà collaborare in Parlamento per una legge che smonti il pessimo Italicum. Il senso delle parole di Berlusconi è questo, lui non ha detto di collaborare ad un governo istituzionale. Il governo deve continuare a farlo Renzi, che dovrà fare la cortesia di guidare il governo per altri sei mesi mentre il Parlamento discute una legge per tornare al voto nel numero di settimane inferiore possibile, il tempo strettamente necessario al Parlamento", a spiegato Toti.
Nel centrodestra, però, c'è anche un'altra posizione sul referendum costituzionale, decisamente minoritaria ma avversata da Salvini, che ha minacciato ritorsioni. E' quella del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha annunciato di essere favorevole alla riforma costituzionale e di sostenere il Sì al referendum del prossimo 4 dicembre. "Mi dispiace se Salvini è arrabbiato, ma credo non ci siano i motivi per minacciare conseguenze sulla giunta a Venezia per quella che è una mia posizione personale sul referendum costituzionale. Paura non ne ho, mi pare evidente. Mi spiacerebbe che le cose venissero complicate dalla partigianeria partitica. Io sono un uomo libero", ha dichiarato Brugnaro rispondendo alle minacce di Salvini: il leader della Lega Nord si è detto pronto a far dimettere i suoi assessori dalla giunta veneta a causa del sostegno al Sì annunciato dal sindaco.