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Il sindacato risponde a Draghi: “Non c’è lotta alla criminalità senza risorse alla Polizia”

“Occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite”, ha detto Mario Draghi durante il suo discorso programmatico al Senato. E su questo il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil, Daniele Tissone, è d’accordo: “Non c’è sviluppo se non c’è legalità”, dice in un’intervista a Fanpage.it. Tissone spiega come sia urgente un investimento importante per nuove assunzioni in polizia: l’età media è la più alta d’Europa e continuano ad andare in pensione persone specializzate. C’è anche da firmare urgentemente il contratto e ridiscutere le ore di straordinario, utilizzate di frequente durante la pandemia: “Vengono pagate meno di quelle previste”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Investire nella polizia. La richiesta del sindacato è chiarissima: si lavora tanto e l'età media si alza sempre di più, servono assunzioni, formazione, efficientamento. Servono soldi, ma non spesi a casaccio. Un piano vero e serio. Nel suo discorso programmatico letto al Senato mercoledì, il presidente del Consiglio Mario Draghi, a proposito del Mezzogiorno, ha spiegato: "Occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite". E su questo punto Daniele Tissone, segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil intervistato da Fanpage.it, è pienamente d'accordo: "Non c'è sviluppo se non c'è legalità". Ma una "legalità che sia praticata nei fatti, perché molto spesso è solo declamata, se ne parla ma poi non si interviene nei processi che consentono a un Paese di avere anticorpi degni di questo nome".

"Troppo spesso in passato abbiamo utilizzato la muscolarità dello Stato nei territori invasi dalla criminalità organizzata, abbiamo detto in quelle aree dobbiamo aumentare la presenza e abbiamo rinforzato i presidi", continua Tissone. Ma le organizzazioni criminali diventano sempre più potenti e più ricche. "I soldi che ripuliscono nel mercato, bisogna partire da lì, altrimenti è retorica". E per far questo, per contrastare fenomeni vecchi e nuovi, come cyberbullismo e criminalità organizzata a livello internazionale, serve personale specializzato. "Ora lo abbiamo, e la nostra polizia non ha niente da invidiare agli altri Paesi, perché nell'organico ci sono ancora persone che hanno combattuto il terrorismo", ma "se ne stanno andando piano piano". La preoccupazione del segretario del sindacato di polizia è che "in tre o quattro anni andranno in pensione, perderemo circa 15mila persone con questa esperienza nel breve termine".

Il problema c'è eccome, la polizia italiana ha l'età media più alta d'Europa. "Le sfide aumentano e si diversificano, così come il carico di lavoro", spiega il segretario si Silp-Cgil. Alla fine "si lavora di meno ma si lavora di più", e "senza giovani". Forze fresche che servirebbero soprattutto "nei servizi di controllo di territorio". Ma come si è arrivati a questo punto? "Il governo di centrodestra, ai tempi di Brunetta, aveva ridotto il turnover delle forze di polizia del 55%, così per anni ogni due che andavano in pensione se ne assumeva uno". Il risultato è che oggi, rispetto al 2008, "abbiamo 12mila unità in meno". E poi c'è anche il tema della burocrazia, che riguarda tutta la pubblica amministrazione. Quello di Tissone è un vero e proprio allarme: "Serve un'assunzione straordinaria di personale" e "per il contrasto all'illegalità servono formazione e specializzazione". In generale quello che serve è un investimento.

Il segretario si Silp-Cgil ripercorre le fasi più difficili della pandemia di Covid-19 per le forze di polizia, un'emergenza che ancora non è finita. "Viviamo un doppio problema, proteggere i cittadini e proteggere noi stessi, con il rischio che se prendi il virus lo porti in famiglia". Il personale, però, "ha reagito bene, soprattutto nelle zone più colpite dalla pandemia, con impegno e solidarietà nei confronti dei cittadini". Allo stesso tempo, però, è aumentata la mole di lavoro, "con personale più anziano che ha dovuto fare più straordinari". E oltre al sacrificio richiesto anche la beffa, perché le ore di lavoro extra sono pagate meno di quelle previste da contratto. "Quando si legge di stanziamenti per la polizia, i soldi vengono utilizzati per aumentare i servizi, quindi più ore di straordinario pagate una miseria, non è etico e non è giusto – continua Tissone – non si riesce a cambiarlo, perché i contratti vengono rinnovati ogni dieci anni e spesso le risorse non sono sufficienti". Si crea un sistema per cui non si assume, perché costa troppo, ma si aumentano le ore di straordinario.

"Sui vaccini abbiamo iniziato già in quattro Regioni, noi diciamo che per fortuna è arrivato e che un poliziotto vaccinato è protetto, protegge se stesso, la sua famiglia e la collettività", spiega Tissone. Al ministero dell'Interno è stata confermata Luciana Lamorgese: "Sicuramente conosce la materia – commenta il segretario del sindacato di polizia – sa di cosa stiamo parlando e quali sono i problemi, si era impegnata a portarci a definire in tempi brevi il contratto, poi è arrivata l'emergenza pandemica". Ora però la firma sul nuovo contratto è necessaria: "Dovrebbe essere la sua priorità".

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