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Il rebus delle alleanze per le elezioni regionali: cosa sta succedendo

In vista delle elezioni regionali del prossimo anno, che interesseranno territori come il Lazio e la Lombardia, nel centrosinistra dal Pd e i Cinque Stelle al Terzo polo si comincia a riflettere sul tema delle alleanze.
A cura di Annalisa Girardi
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Il 2023 sarà l'anno delle elezioni regionali in territori importanti, come il Lazio o la Lombardia. E le forze politiche stanno già riflettendo sul tema delle alleanze. Soprattutto il campo progressista, che si è frantumato alle politiche dello scorso 25 settembre. Oggi il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha convocato alla sede del Nazareno una riunione che, a quanto riportano le agenzie di stampa, avrebbe avuto proprio l'obiettivo di fare il punto sulle regionali in arrivo. E sarebbe emersa l'intenzione, come fatto per le amministrative, di "privilegiare i territori nelle scelte" cercando sempre l'unità più larga possibile. Un'apertura al ritrovo di un'intesa con il Movimento Cinque Stelle?

È quanto si legge tra le righe, soprattutto considerando che a questa riunione si sarebbe anche espressa la volontà di "slegare il Lazio dalle altre elezioni regionali". Proprio in Lazio, infatti, si starebbe cercando di recuperare il vecchio progetto del campo largo, nel timore che correre separati vorrebbe dire andare incontro a una sconfitta.

Ma non è chiaro cosa vogliono fare i Cinque Stelle. Che invece, mandando a casa l'alleanza con i dem e riposizionandosi sulle vecchie battaglie anti-establishment, sembrerebbero in continua crescita nei sondaggi. Potrebbero quindi decidere per la corsa in solitaria, nella speranza di vedere consolidata la tendenza positiva delle ultime settimane, oppure potrebbero sedersi al tavolo per trovare un nome che metta tutti d'accordo, magari un civico.

"Quello che penso è che si debba disassociare" la partita della "Lombardia dal Lazio perché sono situazioni veramente diverse", ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Secondo cui il M4s potrebbe anche decidere di andare da solo ovunque. Ma in Lombardia, "l'orientamento di noi sindaci dei capoluoghi di provincia è di cercare in modo prioritario un dialogo con il Terzo polo, perché le nostre giunte sono così". Sala poi ha precisato: "Questo non porta automaticamente ad una esclusione dei Cinque stelle ma mi pare che le due parti facciano veramente fatica a trovare l'accordo".

Da parte sua il leader dell'alleanza Azione e Italia Viva, Carlo Calenda, ha sottolineato che certamente "tutti i territori hanno la loro specificità, ma credo che il Pd debba decidere se governare con i riformisti del Terzo Polo o con il M5s".

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