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Il piano della task force di Vittorio Colao per la Fase 2

La task force guidata da Vittorio Colao ha consegnato al governo un rapporto in cui viene indicata una metodologia basata su 4 punti per la riapertura, tra cui: la valutazione del rischio associato alla singola attività economica, lo stato dell’emergenza sanitaria nel territorio, l’adozione di protocolli di sicurezza sul lavoro e nei trasporti, e un continuo monitoraggio dell’epidemia pronto a attivare nuove chiusure in caso di necessità.
A cura di Annalisa Girardi
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Il prossimo 4 maggio dovrebbero tornare a lavoro 4,5 milioni di persone. Lo sottolinea un comunicato della task force guidata da Vittorio Colao. "Il primo passo per avviare l'Italia alla fase 2 è ripartire con decisione ma in sicurezza", si legge. Colao sottolinea come ora sia il momento di "ascoltare e sistematizzare bisogni e opportunità di individui, famiglie e imprese, per consigliare priorità e interventi che possano sostenere il rilancio e la competitività dell'Italia".

Nel frattempo, la task force ha avanzato una serie di raccomandazioni per applicare il modello elaborato per l'avvio della Fase 2, basato sull'uso "di estensivi screening, della tecnologia per il tracing («APP nazionale»), di interventi a supporto di famiglie e individui, e di incentivi alla mobilità individuale sostenibile". Non solo, il comitato economico-sociale ha anche consegnato al governo un rapporto in cui viene indicata una metodologia basata su 4 punti per la riapertura:

  1. La valutazione del rischio associato alla singola attività economica: bisognerà tenere conto delle raccomandazioni stilate dal comitato tecnico-scientifico e prestare una particolare attenzioni ai lavoratori più esposti a rischi di contagio
  2. Lo stato dell'emergenza sanitaria nel territorio: si dovrà tenere conto dell'evoluzione dell'epidemia nelle specifiche aree, ma anche la capacità del sistema sanitario, la disponibilità di mascherine e altri fattori.
  3. L'adozione di protocolli di sicurezza sul lavoro e nei trasporti: per i vari settori andranno adottate specifiche misure e bisognerà anche definire una strategia di valutazione e controllo sulla loro attuazione pratica
  4. Il continuo monitoraggio dell'epidemia: infatti, se i contagi dovessero tornare a salire, si dovrà disporre di una nuova chiusura, totale o parziale.

Questa settimana il comitato tornerà a lavoro confrontandosi "con il mondo produttivo, economico e sociale per tracciare la mappa di esigenze e opportunità del piano di Fase 2 anche per sostenibilità e modernizzazione del Paese". Nel comunicato si specifica inoltre che il comitato ha raccomandato al governo "un’attenzione particolare alla necessità di raggiungere rapidamente un’uniformità su scala nazionale nella gestione di informazioni e dati sul rischio medico sanitario e una tempestiva condivisione dei dati tra Regioni, comitato e Ministero della Salute"

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