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Il Pd abbandona definitivamente la linea Minniti: no al sostegno alla Guardia costiera libica

Il Pd di Schlein ha preso una posizione inedita, presentando una mozione che chiedeva di cancellare il sostegno alla Guardia costiera libica. Il memorandum firmato nel 2017 da un governo a guida Pd è da tempo divisivo nel partito, e già l’anno scorso – prima della nuova segretaria – era arrivato il primo passo in questa direzione.
A cura di Luca Pons
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Il Partito democratico abbandona il passato, o perlomeno conferma una tendenza che aveva preso spazio nel partito nell'ultimo periodo: sul memorandum con la Libia e il finanziamento della cosiddetta Guardia costiera libica, la posizione è un secco ‘no'. A sei anni dall'accordo, siglato nel 2017 proprio da un governo a trazione Pd – presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ministro dell'Interno Marco Minniti – il partito guidato da Elly Schlein ha proposto in commissione una mozione per sopprimere il supporto dell'Italia alle milizie libiche. La maggioranza lo ha bocciato, come era prevedibile, ma resta la decisione politica dei dem di schierarsi contro.

La cosiddetta Guardia costiera libica si è resa protagonista in più di un'occasione di episodi controversi, sollevando il forte sospetto che collabori con gli scafisti e i trafficanti che gestiscono il passaggio di esseri umani nel Mediterraneo. Numerosissime Ong hanno attestato i suoi metodi violenti, e anche le Nazioni unite hanno accertato che in Libia le condizioni delle persone migranti sono inaccettabili dal punto di vista dei diritti umani. Tuttavia, dal 2017 in avanti i governi italiani hanno sempre rinnovato l'accordo su base triennale.

Certo, quello del Pd non è un cambio di linea che si può attribuire solamente alla nuova segretaria. Anche l'anno scorso le commissioni Difesa e Esteri si erano riunite per discutere delle missioni internazionali dell'Italia – come avviene ogni anno, perché va approvato il decreto del governo sul tema. E in quell'occasione i dem, insieme a Movimento 5 stelle e Italia viva, non avevano votato il finanziamento alla cosiddetta Guardia costiera della Libia.

Era stato una sorta di passaggio intermedio, un primo passo: non c'era stata una mozione contraria, ma i rappresentanti del partito avevano lasciato l'aula in segno di protesta. Il deputato Erasmo Palazzotto aveva detto che si trattava di un "segnale forte" e che il Pd si era "dissociato dall'assumere impegni con la Libia", sottolineando che c'era ancora "molta strada da fare". D'altra parte, il memorandum è da anni un argomento divisivo anche all'interno dello stesso Pd. L'anno scorso, la ‘fazione' di chi si opponeva aveva ottenuto l'uscita dall'aula. Quest'anno si è fatto il passo successivo.

L'arrivo di Elly Schlein alla guida dei dem ha infatti confermato, e rinforzato, questa posizione. Già a marzo, poco dopo l'elezione, Schlein aveva dichiarato di voler rappresentare un "Pd che non rifinanzi mai più la Guardia costiera libica". Oggi, dopo il voto, ha scritto in una nota: "Il Pd oggi in Commissioni riunite Esteri e Difesa ha votato compatto contro il supporto alla Guardia costiera libica".

"Ancora una volta la maggioranza, bocciando la nostra proposta di soppressione, ha dimostrato di non voler vedere la realtà e si è ostinata ad andare avanti con la sua consueta assenza di una politica migratoria seria e degna di un Paese civile", ha aggiunto la segretaria. L'esultanza è arrivata anche da Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri per il Pd, sui social media.

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