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Conflitto Israelo-Palestinese

Il nuovo piano dell’Ue per portare aiuti umanitari a Gaza: un corridoio marittimo da Cipro

La Commissione europea, insieme a diversi Paesi – tra cui Italia, Stati Uniti, Germania ed Emirati Arabi Uniti – ha lanciato ieri l’iniziativa Amalthea: un corridoio marittimo che permetterà di portare aiuti umanitari a Gaza partendo in nave da Cipro. Le prime imbarcazioni dovrebbero salpare già oggi, 9 marzo.
A cura di Luca Pons
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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un nuovo piano che consentirà di portare aiuti a Gaza, dove la situazione umanitaria è disastrosa a circa cinque mesi dall'inizio del conflitto con Israele. Si tratta di un ‘corridoio' via mare che partirà da Cipro. Dato che far entrare gli aiuti via terra sta diventando molto complicato, diversi Paesi europei si sono mossi per cercare un'alternativa, e già negli scorsi giorni il presidente cipriota Nikos Christodoulides aveva proposto l'opzione del passaggio per mare.

La prima nave con gli aiuti umanitari dovrebbe partire già oggi, sabato 9 marzo, ma ci vorrà un po' di tempo prima che il sistema funzioni a pieno regime. A partecipare all'operazione con l'appoggio della Commissione europea sono Italia, Grecia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, oltre naturalmente a Cipro. Il porto da cui salperanno le navi è quello di Larnaca, a Cipro, e il progetto si chiama "Iniziativa Amalthea".

Alcuni aspetti pratici non sono stati chiariti ieri dall'intervento di Von der Leyen che ha annunciato l'iniziativa: ad esempio come le navi potranno sbarcare a Gaza, che ha coste sabbiose (e quindi non adatte a grandi imbarcazioni). La risposta probabilmente arriverà dagli Stati Uniti: negli scorsi giorni, Joe Biden ha annunciato che l'esercito Usa ha lanciato una missione per creare una banchina temporanea sulla costa di Gaza, proprio per ricevere grandi navi. Questa quindi potrebbe essere usata anche per la missione da Cipro.

Da parte sua, Israele ha acconsentito alla creazione del corridoio via mare. Il ministro degli Esteri Lior Haiat ha diffuso una nota, affermando che questo "consentirà di accrescere gli aiuti umanitari per la Striscia di Gaza, dopo che essi siano stati sottoposti a ispezioni di sicurezza secondo gli standard israeliani. Israele continuerà a consentire l’ingresso di aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza, sulla base del diritto internazionale e in coordinamento con gli Stati Uniti e con i nostri alleati nel mondo".

Il progetto sarà coordinato dall'Onu. In particolare sarà la responsabile Onu per gli aiuti umanitari e la ricostruzione a Gaza, Sigrid Kaag, a verificare che le spedizioni procedano e coordinare i Paesi cooperanti. Come hanno spiegato gli Stati in una nota congiunta, presto Cipro "convocherà alti funzionari per discutere di come accelerare questo canale marittimo". Nel frattempo, tutti i Paesi che collaborano insisteranno "con Israele affinché assicuri più percorsi per la consegna di aiuti umanitari via terra e apra ulteriori valichi per portare più assistenza a più persone".

La situazione umanitaria a Gaza "è tragica, con famiglie e bambini palestinesi innocenti disperati", ha concluso Von der Leyen. "I palestinesi, in particolare quanti sono a Gaza". E dagli Stati Uniti è arrivato un commento simile: "La protezione delle vite civili è un elemento chiave del diritto umanitario internazionale che deve essere rispettato. E tutti insieme dobbiamo fare di più per garantire che gli aiuti arrivino alle persone che ne hanno disperatamente bisogno".

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