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Il governo Meloni vuole vietare le recensioni anonime di alberghi e ristoranti

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, promette una stretta sulle recensioni online anonime: “Possono decretare la vita o la morte delle imprese, dei ristoranti e degli alberghi, non si possono continuare ad accettare senza sapere da chi arrivano”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Stop alle recensioni anonime online. La ministra Santanchè promette giustizia per le aziende danneggiate dai voti e dalle opinioni degli utenti, che sono liberi di dire la loro senza l'obbligo di esibire nome e cognome e soprattutto senza la garanzia che siano realmente stati clienti di quell'attività ricettiva. Le recensioni online "possono decretare la vita o la morte delle imprese, dei ristoranti e degli alberghi", e "non si possono continuare ad accettare queste recensioni senza sapere da chi arrivano", ha detto la ministra del governo Meloni collegata con Radio24 da Madrid, dove ha inaugurato il padiglione Italia alla Fiera Internazionale del Turismo.

"Il dibattito va aperto e noi governo dobbiamo assumerci la responsabilità di vedere come poter intervenire – ha insistito Santanchè – A me piacerebbe leggere una recensione sapendo se effettivamente quella persona è andata a dormire in quell'hotel o ha mangiato in quel ristorante e sapere chi è". Perciò bisogna "capire qual è il modo migliore per fare sì di sapere chi è che scrive". Nonostante gli annunci della ministra, però, non ci sono al momento provvedimenti imminenti da parte del governo Meloni, ma piuttosto l'idea di aprire un dialogo sul tema. L'anonimato online è, più in generale, una questione su cui si dibatte da tempo, anche e soprattutto sui social network.

È arrivato immediato l'appoggio della categoria: "È anche la nostra visione – si legge in una nota di Federalberghi – condividiamo pienamente la sua posizione riguardo la necessità di regolamentare quanto prima le recensioni on line al fine di arginare gli effetti devastanti che un cattivo uso di questo strumento può provocare alle nostre imprese, ai lavoratori e agli italiani in genere".

"In un mondo in cui la tracciabilità è diventata centrale, è necessario intervenire sul tema con procedure certe, per comprendere come tali recensioni vengano fatte, chi le firmi e che base di veridicità abbiano – si legge ancora – Le recensioni online possono avere un loro valore quando e se garantite da una forma di certificato di autenticità. Viceversa possono trasformarsi in vere e proprie armi capaci di distruggere le aziende e le persone stesse. Bene dunque che il ministro ponga in essere azioni mirate in questo ambito, a tutele delle nostre comunità".

"È evidente che, in questi anni, in assenza di una qualunque regolamentazione e o responsabilizzazione in capo a chi pubblica le proprie opinioni e commenti, si sono potute creare delle situazioni di distorsione del mercato che hanno penalizzato diversi operatori – commenta Maria Carmela Coliaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – Le opinioni dei clienti sono sempre importanti, possono e devono essere uno strumento di crescita e di miglioramento per gli operatori, ma l'attuale Far West lascia esposti gli imprenditori ad utilizzi impropri o addirittura fraudolenti. L'ipotesi di aprire un tavolo di riflessione sul tema ci trova completamente d'accordo e disponibili partecipare attivamente".

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