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Manovra 2026

Il governo cambia la tassa sulle banche in Manovra: quanto dovranno pagare

Arriva un leggero sconto per le banche nella manovra 2026. La nuova proposta del governo Meloni cambia i contributi richiesti: tra le altre cose, resta l’aumento dell’Irap ma sono escluse le banche più piccole. Il risultato è che si perdono quasi 200 milioni di euro nei prossimi anni. Ecco le novità.
A cura di Luca Pons
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Un passo avanti e due indietro, nel testo della legge di bilancio che prevede un aumento delle tasse per le banche e le assicurazioni. La norma era stata inserita già nella prima versione della manovra 2026, attirando polemiche dall'opposizione che la considerava troppo debole. Poi sono seguite le trattative: da una parte la Lega che chiedeva di alzarla, dall'altra gli stessi istituti di credito che hanno spinto nella direzione opposta. Il risultato è che la tassa è cambiata e l'importo è leggermente sceso.

Quanti soldi pagheranno le banche con la nuova tassa in manovra 2026

Il testo proposto dal governo prevede di aumentare l'Irap del 2% per le banche e le assicurazioni. Questo era già il livello previsto nella prima versione del ddl. Ma ci sono alcuni aggiustamenti: dall'aumento vengono escluse alcune categorie di società finanziarie e, soprattutto, spunta una franchigia da 90mila euro. In sostanza, tutte le piccole banche che hanno una base imponibile più bassa, e dovrebbero versare meno di 90mila euro, non subiranno il rialzo dell'Irap.

Questa franchigia sarà in vigore solamente nel 2027 e 2028. Ma è quanto basta, insieme alle altre nuove limitazioni, per far scendere parecchio l'incasso previsto: quasi 800 milioni di euro in meno nei prossimi quattro anni (per la precisione, 775,1 milioni nelle stime del governo).

Per compensare almeno in parte il calo il governo ha poi reso più stringente un'altra misura. Si abbassa la percentuale di quanto le perdite passate possono esser compensate con il maggior reddito: dal 45% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027. Al di là dei tecnicismi, questo porta a un aumento delle somme incassate dallo Stato: 305 milioni in più l'anno prossimo e 300 milioni nel 2027, per un totale di 605 milioni. Nel complesso, si parla di circa 170 milioni in meno di quanti ne sarebbero entrati con la prima versione della tassa.

Ci sono leggere modifiche anche al terzo e ultimo tassello della norma sulle banche: chi nel 2023 ha messo dei soldi da parte per ‘sfuggire' al primo tentativo di tassazione del governo, nei prossimi due anni può scegliere di distribuirli come dividendi o utili pagando una certa imposta allo Stato; se non lo fa, dal 2028 sarà tenuto a pagare un'imposta più alta. Su questo punto ci sono aggiustamenti tecnici, ma l'incasso stimato non cambia: 1,6 miliardi nel 2026.

A che punto è la legge di bilancio

Queste sono le modifiche che il governo ha proposto. Sono evidentemente una sintesi delle trattative interne al centrodestra e con l'esterno. Ora servirà l'approvazione della commissione Bilancio, che si riunirà oggi per questo. Nel fine settimana continueranno i lavori per arrivare a un elenco definitivo di tutti gli emendamenti. Le votazioni dovrebbero partire domenica notte o, più probabilmente, lunedì.

A quel punto, i tempi saranno serrati. Inizialmente si era deciso che il testo della manovra sarebbe arrivato in Aula, al Senato, già lunedì 15 dicembre. Cosa che ormai è impossibile. Si punta a fare questo passaggio verso la metà della prossima settimana, per arrivare in Aula già il 19 dicembre e dare il via libera al testo prima di Natale. Poi ci sarà il passaggio alla Camera, che a meno di imprevisti sarà una formalità: approvazione rapida del testo uscito dal Senato e, prima di Capodanno, la votazione definitiva.

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