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Regione Lazio, forse si vota a gennaio. Ma il governo ha fretta

Dopo il ministro Cancellieri, è l’intero Cdm a chiedere all’ex governatrice di non perdere più tempo e fissare la data per il voto in Lazio, preferibilmente entro dicembre. Ma l’orientamento sarebbe però più a lungo termine.
A cura di Redazione
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Il governo scende in pressing sulla Polverini. Dopo il Guardasigilli Cancellieri, è l'intero Consiglio dei Ministri a spronare l'ex Governatore affinché «la data delle elezioni amministrative per il Consiglio regionale del Lazio sia fissata dal Presidente della Regione al più presto, in armonia con il parere espresso dall'Avvocatura Generale dello Stato: 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio». Questa la posizione di Monti & c. affidata ad un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi.

La questione delle elezioni regionali nel Lazio è al centro di una polemica istituzionale già da diversi giorni. Il voto, secondo la Regione, andrebbe convocato entro un massimo di 135 giorni dallo scioglimento del Consiglio: 90 giorni entro cui convocarle più 45 giorni per la campagna elettorale. L'orientamento di Renata Polverini di andare al voto tra fine gennaio e i primi di febbraio, con elezioni da indire attorno alla metà di novembre.
Ma il Ministero dell'Interno insiste sui 90 giorni. Considerando che il Consiglio è stato sciolto lo scorso 28 settembre, resterebbero ancora due mesi per il termine indicato. Il centrosinistra ha chiesto elezioni al più presto, ma la Polverini ha replicato che prima della convocazione delle elezioni il Consiglio deve ancora votare alcuni provvedimenti importanti. Pochi giorni fa per le strade di Roma erano apparsi dei manifesti col simbolo del Pd chiedevano «almeno il voto».

In difesa della Polverini è arrivato Gianni Alemanno. «La colpa di quanto accaduto non è di Renata Polverini, siamo di fronte a un problema di sistema. Con la riforma del titolo V le Regioni sono diventare delle repubbliche indipendenti senza controlli» ha detto il sindaco della Capitale, intervenendo a Radio Radio. «Tutte le Regioni hanno dei problemi – ha proseguito – La colpa non è di Renata Polverini o delle singole persone ma delle Regioni che, come i Comuni, dovrebbero stare dentro un sistema di regole e controlli più stringenti».

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