“Il direttore di Fanpage Cancellato è stato spiato con Paragon”: la conferma del Citizen Lab all’Ue

"L'attacco contro Francesco Cancellato è stato effettuato con lo spyware di Paragon, è confermato, lo ha confermato Meta". Con queste parole John Scott-Railton, uno degli esperti del Citizen Lab (laboratorio dell'Università di Toronto che si specializza nello spionaggio informatico) ha confermato ufficialmente ciò che già da tempo si sospettava. Il direttore di Fanpage.it è stato spiato con un programma, Graphite, che viene dato in dotazione solo ai governi. E anche se il governo Meloni finora ha negato di essere stato coinvolto in alcun modo, non si è mosso per aiutare ad arrivare a una risposta.
Il Citizen Lab è stato attivo fin dall'inizio nel caso Paragon. Ha svolto dettagliate indagini sui dispositivi sottoposti a spionaggio, e ha assistito le persone colpite. Oggi Scott-Railton è stato convocato dalla commissione Libe del Parlamento europeo, e in particolare dal Gruppo di monitoraggio sulla democrazia e lo stato di diritto, per un'audizione. E, rispondendo a una domanda dell'eurodeputato del Pd Sandro Ruotolo, ha sciolto tutti i dubbi: il programma utilizzato per spiare Cancellato era proprio quello di Paragon, lo ha confermato Meta, l'azienda che mesi fa aveva avvisato il direttore di Fanpage.it e altri dello spionaggio.
Una prima fase delle analisi, sul telefono di Cancellato non erano emerse tracce, probabilmente perché l'infezione era iniziata prima di quanto si pensasse, e dunque non era stato possibile confermare ufficialmente l'utilizzo di Graphite. Ma ora non ci sono più incertezze.
"L’Italia continua a mentire", ha commentato Ruotolo, che ha ricordato le parole di Scott-Railton: "È ora che chi ha responsabilità istituzionali dica la verità: o chiarisce che non è stato coinvolto, oppure riconosce ciò che ha fatto e si assume la responsabilità". Ruotolo ha attaccato: "Il governo continua a tacere. Ma la verità sta emergendo: due giornalisti italiani sono stati spiati illegalmente, e non sono gli unici. Sono già centinaia le vittime europee".
Perché la conferma del Citizen Lab è importante nel caso Paragon
Le conseguenze sono significative. Finora il governo Meloni ha sempre negato ogni coinvolgimento nel caso: anche quando ha ammesso di aver spiato una Ong con Paragon, ha sempre ribadito di non avere nulla a che fare con lo spionaggio del direttore di Fanpage. Quando è emerso il caso di Ciro Pellegrino, altro giornalista spiato sul cui cellulare le analisi sono ancora in corso, l'esecutivo di nuovo non ha preso posizione.
Il punto è che, come lo stesso Citizen Lab ha confermato più volte, se lo spionaggio è avvenuto con Paragon – e in particolare con la licenza di Graphite venduta alle forze di polizia o ai servizi segreti italiani – il governo Meloni può facilmente venire a sapere chi è stato. Lo aveva detto lo stesso Scott-Railton, quasi un mese fa, in audizione davanti al Copasir: "Noi crediamo che, vista la nostra conoscenza di come funziona Paragon, il governo italiano abbia la capacità di controllare le tracce dello spyware Graphite in ogni dispositivo in uso in Italia e dire chiaramente e velocemente se questa tecnologia è stata usata contro Francesco Cancellato. Se la risposta è no, il passo successivo è chiedere ad altri governi, chiedere a Paragon". Ma da allora nulla si è mosso.
L'audizione di oggi al Parlamento europeo è solo una in una serie di incontri. Domani è convocato a Strasburgo sia il direttore di Fanpage, Cancellato, per discutere il caso Paragon, sia i ministri dell'Interno Piantedosi e della Giustizia Nordio. La loro presenza, però, non è ancora stata confermata. Nella giornata di domani dovrebbe essere presentato il nuovo rapporto sullo stato di diritto in Italia, e poi la commissione si dedicherà a una serie di audizioni a porte chiuse.
La Commissione Ue: "Se l'Italia ha spiato giornalisti sarà sanzionata"
Dopo la conferma sul caso di Cancellato, l'eurodeputato dem Ruotolo ha fatto un'altra domanda, questa volta alla Commissione europea. "L'8 agosto entrerà in vigore la legge europea per la libertà dei media. Che tipo di sanzione può fare la Commissione nei confronti del governo italiano, se è accertato che ha spiato illegalmente dei giornalisti, non per terrorismo o criminalità organizzata, ma preventivamente, per attaccare la libertà di stampa in Europa?".
A rispondere è stato Audrius Perkauskas, rappresentante della Commissione europea nell'audizione. "Rafforzeremo i nostri sforzi per affrontare questioni come questa, che hanno una dimensione europea", ha detto. Il modo in cui affronta la Commissione affronta casi simili "spesso non è sufficiente", ha detto, poi ha specificato: "Solitamente indichiamo dove viene violata una norma comunitaria, e la soluzione per bloccare la violazione è una causa davanti alla Corte di giustizia. Così possono arrivare sanzioni finanziarie".
Ruotolo ha poi dichiarato: "Ma quanto vale la libertà di stampa? Siamo di fronte a una deriva pericolosa. Rischiamo di diventare cittadini a sovranità limitata, in un’Europa dove anche una telefonata può fare paura. Se la politica non interviene subito, a pagare sarà la nostra democrazia".