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Caso Paragon

Il Copasir approva la relazione su Paragon, chiusa l’indagine sullo spionaggio ai giornalisti di Fanpage

Il Copasir, comitato parlamentare che si occupa dei rapporti con i servizi segreti, ha approvato all’unanimità la relazione sul caso Paragon. Dopo mesi di audizioni e approfondimenti, il testo sarà inviato ai presidenti di Camera e Senato, poi sarà disponibile online.
A cura di Luca Pons
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Si sono chiusi i lavori del Copasir, il comitato parlamentare che gestisce i rapporti con i servizi segreti e che in questi mesi ha indagato sul caso Paragon. A oltre cinque mesi dall'emersione dello scandalo sullo spyware utilizzato per osservare le comunicazioni di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, e Ciro Pellegrino, giornalista della testata, i parlamentari hanno raggiunto un testo definitivo che ricostruisce le loro indagini e questa sera l'hanno approvato all'unanimità.

Il Copasir in queste settimane ha portato avanti audizioni che hanno coinvolto praticamente tutte le figure istituzionali coinvolte nel caso, dai vertici dei servizi segreti al governo Meloni. Ma anche Paragon, la società che produce lo spyware Graphite, utilizzato per spiare i due giornalisti – e anche numerosi attivisti legati alla Ong Mediteranea. E anche il Citizen Lab di Toronto, che ha analizzato il caso e spinto per arrivare a capire di chi sia la responsabilità nella vicenda.

Per gli attivisti che operano nel soccorso di persone migranti è perlomeno emersa una verità, ovvero che lo spionaggio era effettivamente svolto dai servizi italiani (in linea con le leggi in vigore, sulla carta). Per i giornalisti, invece, non ci sono risposte di sorta. Anche se i lavori del Copasir sono segreti, infatti, le anticipazioni filtrate in questi giorni hanno chiarito che sul caso di Fanpage.it si andrà probabilmente incontro a un nulla di fatto.

Ora mancano i passaggi istituzionali del caso. Il testo della relazione sarà prima inviato al presidente del Senato Ignazio La Russa e a quello della Camera Lorenzo Fontana. Poi sarà pubblicato online, disponibile a tutti. E a quel punto ufficialmente il Parlamento avrà terminato il suo lavoro sulla vicenda.

In attesa che il contenuto della relazione venga reso pubblico per intero, però, come detto sono già filtrati degli elementi. E sembrano essere abbastanza per stabilire che lo spionaggio dei giornalisti di Fanpage resterà senza responsabili per il momento. Tutti i principali indiziati, infatti, hanno negato qualunque coinvolgimento.

Paragon ha detto di vendere il suo spyware solo ai governi. Ma il governo Meloni e i servizi segreti hanno ribadito a più riprese di non avere nulla a che fare con la vicenda. Se le parole dei rappresentati dell'intelligence e dell'esecutivo sono vere restano poche opzioni. Teoricamente potrebbe trattarsi del governo di un Paese straniero, che per qualche motivo poco chiaro abbia deciso di spiare due giornalisti italiani. Oppure di qualche attore privato che in qualche modo abbia ottenuto il software. Non ci sono ulteriori chiarimenti. E, a meno di sorprese dell'ultimo secondo, non sarà neanche il Copasir a fornirli.

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