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“Il concordato preventivo non è un condono, non facciamo sconti agli evasori”, dice il viceministro Leo

“Non è un condono, non facciamo alcuno sconto agli evasori”: lo ha detto il viceministro dell’Econmia, Maurizio Leo, parlando del concordato preventivo biennale e del provvedimento approvato oggi il Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Girardi
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Il concordato preventivo per due anni non è uno "sconto" o un "condono come qualcuno sostiene". Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, durante la conferenza stampa seguita al Cdm che ha anche dato il via libera alla riforma costituzionale. "Abbiamo razionalizzato e semplificato tutta l'attività di accertamento, ma non facciamo nessun favore agi evasori. Questo provvedimento è il quinto di attuazione della riforma fiscale varato da questo governo. È importante erché vuole cambiare il passo nei rapporti tra fisco e contribuente", ha aggiunto Leo.

Il viceministro ha anche ricordato che dagli anni Ottanta "abbiamo un tax gap di 80-100 miliardi e l'obiettivo del governo era rivedere l'intero assetto del sistema tributario". Per poi presentare il provvedimento approvato, che si divide in due parti, una sui meccanismi di accertamento e una sul concordato preventivo biennale.

Su quest'ultimo punto il comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine del Cdm ha precisato che "possono accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato". In particolare, per accedere servirà un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 sulla base dei dati dichiarati; non bisognerà avere debiti tributari ovvero "aver estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro".

L'Agenzia delle Entrate si preoccuperà di formulare "una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, o dall’esercizio di arti e professioni, rilevante ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive".

Non avranno accesso al concordato coloro che hanno mancato di presentare la dichiarazione dei redditi in almeno uno dei tre periodo d'imposta precedenti o coloro che sono stati condannati per uno uno dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, falso in bilancio riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, commessi negli ultimi 3 periodi d’imposta antecedenti. Nei due anni di concordato, chi vi accederà comunque sarò tenuto a rispettare gli ordinari obblighi contabili e dichiarativi e alla comunicazione dei dati mediante la presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale

"Il concordato preventivo si applicherà nel 2024 e 2025 e sarà prorogabile anche negli anni successivi e riguarderà i soggetti Isa con punteggio 8: non facciamo nessun favore agli evasori", ha concluso Leo.

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