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Il Comune di Vicenza paga le panchine anti-bivacco con i fondi del Pnrr per “inclusione e coesione”

La giunta del Comune di Vicenza ha approvato vasti lavori di riqualificazione di un parco cittadino per 1,7 milioni di euro. Saranno pagati con i fondi del Pnrr, nella parte dedicata a “Inclusione e coesione”. Tra le misure sono previste delle nuove panchine per impedire il bivacco delle persone senza dimora.
A cura di Luca Pons
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Il Comune di Vicenza ha approvato degli ampi interventi di riqualificazione a Campo Marzo, un parco cittadino, e tra questi ci saranno delle modifiche urbanistiche che hanno l'obiettivo di impedire il bivacco delle persone senza dimora. Gli interventi costeranno 1,7 milioni di euro, e saranno pagati usando i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In particolare, i fondi verranno dalla missione 5 del Pnrr, quella dedicata a "Inclusione e coesione", e ancora più precisamente dalla parte di risorse dedicata a "Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore".

L'obiettivo dichiarato dal Comune, guidato dal sindaco di area centrodestra Francesco Rucco, è quello di permettere la fruizione dell'area "da parte dei cittadini, la cui presenza potrà fungere da deterrente" per le persone senza dimora, ha detto l'assessore alle Infrastrutture Mattia Ierardi.

Gli interventi riguarderanno anche alcune panchine. "Quelle esistenti saranno sostituite – ha spiegato Ierardi – con panchine in legno in acciaio verniciato nero antracite con braccioli, al fine di disincentivare il bivacco e l'utilizzo come letto. A queste panchine ne verranno poi aggiunte altre con seduta singola". Panchine con braccioli divisori che permetteranno solamente di sedersi e non di stendersi, quindi.

Allo stesso tempo, il Comune ha annunciato che – sempre per "eliminare gli angoli di degrado" – verranno inseriti degli arbusti tappezzanti, alti 30/40 centimetri. Questi saranno collocati in "punti strategici", probabilmente quelli usati più spesso per dormire, di nuovo per "scoraggiare il bivacco".

Dall'opposizione in Comune sono arrivate delle critiche. Giovanni Selmo, del gruppo Da adesso in poi, ha detto che così "si impoverisce il parco, rendendolo poco fruibile a chiunque, e contemporaneamente non si agisce sulla coesione sociale o sulle persone che bivaccano, che si sposteranno semplicemente".

Sandro Pupillo, altro esponente dell'opposizione al sindaco Rucco, ha dichiarato che "quando si riducono i diritti dei cittadini, e i beni a loro disposizione non si aumenta la sicurezza collettiva", e ha ricordato che il progetto è "finanziato con il bando Pnrr" che raccoglie fondi "teoricamente volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale". L'assessore Ierardi ha ribattuto che la polemica "è priva di qualsiasi fondamento e per questo non merita risposta".

A Verona, il sindaco Tommasi fa segare i braccioli anti-bivacco dalle panchine

Un approccio opposto è stato seguito da Damiano Tommasi, sindaco di Verona, e dal resto della giunta comunale. Nelle scorse settimane, infatti, è iniziata la rimozione delle circa 500 sbarre divisorie che l'ex sindaco Flavio Tosi aveva fatto installare al centro dei sedili delle panchine in diversi luoghi pubblici.

Era il 2007, e anche in quel caso, lo scopo era quello di scoraggiare il bivacco di persone senza dimora. "Le panchine servono agli anziani, alle mamme e ai bambini, e non sono letti di fortuna", aveva detto Tosi.

Oggi, in Italia, si stima che ci siano circa 65/70mila persone senza dimora. Il referente della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio.psd), Michele Ferraris, in un'intervista a Fanpage.it del 14 dicembre aveva detto che, fino a quel momento, le persone senza dimora morte in Italia nel 2022 erano 367. Il dato definitivo è stato di 387 morti nel 2022, con un forte aumento rispetto ai 251 del 2021.

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