Il 4 ottobre sarà la festa nazionale di San Francesco, ok del Senato alla legge: quando entra in vigore

Il 4 ottobre torna ufficialmente un giorno festivo, cerchiato in rosso in calendario. Il provvedimento che ripristina la festa nazionale di San Francesco d'Assisi è legge. Il Senato ha dato il via liberà definitivo al testo, già approvato dalla Camera. La legge entrerà in vigore già dal prossimo anno ma siccome nel 2026 il 4 ottobre cade di domenica (che è già un festivo), gli effetti di questa novità potranno sentirsi concretamente solo nel 2027.
Oggi la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato in sede deliberante il disegno di legge che modifica il calendario civile, riportando il 4 ottobre tra i giorni festivi. A Montecitorio il testo era stato licenziato in prima lettura con un sostegno bipartisan: 247 voti a favore, 8 astenuti e soli 2 contrari.
Il testo era stato presentato da Noi Moderati e puntava a incassare l'ok definitivo prima della celebrazione per la ricorrenza dell'ottavo centenario della morte di San Francesco. Il presidente della Commissione Alberto Balboni, parlando con i cronisti ha sottolineato il "valore simbolico" del sì definitivo prima del 4 ottobre di quest'anno, anche se la legge si applicherà per la prima volta nel 2026 dato che deve essere ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale.
"Annuncio con gioia ed orgoglio che oggi abbiamo approvato all'unanimita' in commissione Affari costituzionali, da me presieduta, un provvedimento molto sentito: dal prossimo anno torna nel calendario civile la festa di San Francesco come festivita' nazionale. Ringrazio tutte le forze politiche per aver acconsentito alla deliberante", ha dichiarato Balboni. "San Francesco è il protagonista del 4 ottobre, giorno in cui morì nella sua Assisi, diventata poi la ‘Citta' della pace' e dove oggi sorge la basilica che la cristianità gli ha dedicato. La figura del poverello di Assisi risponde a molte esigenze della societa' contemporanea. Al bisogno di pace, innanzitutto.", ha proseguito il senatore di Fratelli d'Italia. "E nessuno meglio del Patrono d'Italia, la cui festa fu abolita nel 1977 durante gli anni di piombo, risponde a questa necessità di stare uniti in una fase burrascosa del mondo. Il 4 ottobre di ogni anno l'Italia ricorderà di essere una terra di tradizioni che onora i suoi santi e la sua storia", ha concluso.
"Accolgo con gioia e soddisfazione la notizia dell’approvazione in via definitiva in Senato della proposta di legge parlamentare che reintroduce dopo 50 anni come festa nazionale il 4 ottobre, giorno in cui si celebra San Francesco Patrono d’Italia. Il Governo ha appoggiato convintamente l’iter della proposta, che ha raccolto e fatto suo l’appello lanciato un anno fa da Davide Rondoni, poeta e Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni per l’ottavo centenario della morte del Poverello d’Assisi", ha dichiarato la premier Giorgia Meloni in una nota. "Il sostegno bipartisan e pressoché unanime alla proposta è un segnale importante dell’unità che si ritrova in politica attorno ad una delle figure più rappresentative e distintive dell’identità nazionale. Un Santo amato da tutto il popolo italiano e in cui tutto il popolo italiano si riconosce. La Festa nazionale sarà l’occasione per celebrare un uomo straordinario e ricordaci, ogni anno, chi siamo e cosa ci unisce nel profondo", ha aggiunto la premier.
Con San Francesco nuovamente festa nazionale dopo 48 anni di assenza dal calendario civile, ora il 4 ottobre tornerà a essere un giorno di chiusura per lavoratori estudenti. Alcuni uffici pubblici ed esercizi commerciali inoltre potrebbero subire modifiche ai normali orari di lavoro. Com'era stato fino al 1977, quando si decise di ridurre il numero delle festività nazionali per alleggerire i costi legati a questo tipo di solennità. Aggiungere un nuovo giorno rosso in calendario infatti, comporta delle spese aggiuntive per i bilanci dello Stato, che ad esempio deve farsi carico delle retribuzioni extra che in genere vengono riconosciute ad alcuni dipendenti pubblici nei festivi.