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Guerra in Ucraina

I primi profughi dall’Ucraina sono arrivati in Italia: il piano per accogliere gli sfollati

È partita la macchina dell’accoglienza in Italia: da Nord a Sud diversi Comuni si sono resi disponibili per ricevere i cittadini ucraini in fuga dalla guerra.
A cura di Annalisa Cangemi
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È partita la macchina dell'accoglienza in Italia per gli sfollati che scappano dell'Ucraina, assediata dall'esercito russo già da cinque giorni. Secondo le stime dell'Unicef ci sono 4 milioni di profughi e 7,5 milioni di bambini che rischiano la vita per la guerra scoppiata nel loro Paese. L'Unchr ha fatto sapere che ci sono già più di 500.000 i rifugiati che hanno l'Ucraina per cercare rifugio nei Paesi vicini. Ma è probabile che il flusso di arrivi si intensifichi nelle prossime ore e nei prossimi giorni, viste anche le code di autobus che si sono formate alle frontiere di altri paesi.

Da ieri profughi a bordo di auto private, pullman o furgoni stanno passando in Italia attraverso il valico di Fernetti, vicino a Trieste e dal confine con l'Austria di Tarvisio (Udine). Alcuni di loro sono già arrivati in Piemonte. La Polizia di frontiera in queste ore è impegnata negli accertamenti dei documenti e nella verifica delle zone di destinazione di chi arriva: per la maggior parte si tratta di donne e bambini che vogliono ricongiungersi con amici e parenti in altre città italiane, in attesa di conoscere lo sviluppo del conflitto e le decisioni dell'Unione europea, anche sul loro futuro.

A quanto risulta fino ad ora nessuno dei cittadini ucraini giunti in Italia ha manifestato la volontà di fare richiesta di asilo. I profughi per ora non hanno avuto bisogno di particolare assistenza, anche se Anaao Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri, fa sapere in una nota che "il personale sanitario italiano, pur stremato da due anni di contrasto all'epidemia da Sars-CoV-2, è pronto a fornire assistenza umanitaria e medica ai profughi ucraini e ai feriti e invita il Governo italiano ad attivare tutti i canali possibili di accoglienza".

Il piano dell'Italia per accogliere i profughi in fuga dalla guerra

Da Nord a Sud Molti Comuni si stanno già organizzando per l'accoglienza e le prefetture potrebbero servirsi di caserme, ostelli o alberghi per ospitare i cittadini ucraini nel nostro Paese. La ministra dell'Interno Lamorgese ha assicurato che la solidarietà è "un punto fermo della nostra agenda europea", e per questo daremo "la massima solidarietà a un popolo che sta soffrendo".

In previsione di un arrivo massiccio di profughi saranno utilizzate le strutture del Sistema di accoglienza e integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati: alcuni cittadini ucraini verranno destinati ai Centri di prima accoglienza, o negli ex Sprar. Anche il terzo settore farà la sua parte, e Caritas e Comunità di Sant'Egidio si sono già messi in moto.

Secondo quanto si apprende Roma per esempio potrebbe replicare anche il modello di accoglienza diffuso già sperimentato durante altre crisi umanitarie, destinando una quota di profughi anche a famiglie che ne faranno richiesta. Verrà poi coinvolta la rete delle associazioni e la Prefettura nelle prossime ore verificherà la disponibilità delle strutture ricettive. Diverse realtà locali si sono già detti disponibili a ricevere profughi, che potranno essere ospitati in parrocchie e onlus. A Padova la gara di solidarietà che ha lanciato ieri la Diocesi per l'accoglienza nelle prossime ore di 65 ragazzini ucraini ha portato alla raccolta di lenzuola, vestiti, asciugamani e giocattoli per i nuovi arrivati. A Bologna e provincia sono già pronti 200 posti nelle strutture Cas.

Un'apertura arriva anche dalla Sicilia, dove i sindaci si stanno già mobilitando per predisporre tutti mezzi necessari all'accoglienza di uomini, donne e bambini che in queste ore stanno fuggendo dalla guerra, anche raccogliendo e coordinando eventuali disponibilità che arrivano da privati cittadini e associazioni locali.

La Regione Veneto si è detta invece disponibile ad offrire assistenza sanitaria. "Ieri ho sentito Di Maio rinnovando la nostra disponibilità a fare quello che sappiamo fare: la sanità. Ci sono bambini che devono essere curati. Noi ci siamo, la sanità del Veneto è a disposizione del popolo ucraino e quindi gli ospedali sono aperti", ha detto il governatore Luca Zaia, aggiungendo che in 24 ore sarà possibile attivare 545 posti letto negli ospedali in caso di emergenza, "ospedali che potranno diventare dormitori provvisori per chi non ha parenti qui". 

La maggior parte delle famiglie troverà alloggio presso familiari che vivono già in Italia: si parla di 248mila cittadini ucraini, di cui 200mila donne, che lavorano nel nostro Paese e inviano lo stipendio alle famiglie in patria. I mariti e i compagni in molti casi sono rimasti in Ucraina, a combattere. Il Viminale intende per questo velocizzare le procedure burocratiche per rilasciare permessi di soggiorno rapidi per i ricongiungimenti.

Nel frattempo verranno attivati corridoi umanitari per portare in salvo i minori orfani che si trovano nel Paese sotto attacco: "La situazione di grave precarietà dei minori orfani in Ucraina a seguito dell’aggressione russa suscita preoccupazione e richiede di attivare con sollecitudine tutte le misure a loro tutela previste dagli accordi internazionali. Siamo impegnati in queste ore nell’attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché al più presto ed in sicurezza possano raggiungere il nostro Paese" hanno detto i ministri per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

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