I dipendenti della Camera: “Guai se ci toccate gli stipendi”. Tagli confermati

UPDATE 20.40 – Confermati tagli indennità – Nessun accordo tra la Camera e le rappresentanze sindacali dei dipendenti. Quindi sono confermate le misure previste per il taglio delle spese del personale: fino al gennaio 2017 sospensione dell'incremento delle indennità retribuzioni tabellari dei dipendenti (sulla base dell'accordo del giugno 2011).
I dipendenti dell’Aula della Camera si ribellano al taglio delle indennità di funzione e invitano i vertici di Montecitorio ad “astenersi” dall’assumere qualsiasi decisione “unilaterale”, altrimenti potrebbe scattare l’accusa di “condotta antisindacale”. In particolare, nella lettera inviata anche alla presidenza di Montecitorio, nella quale annunciano lo stato di agitazione, lamentano "l'assenza di una qualsivoglia contrattazione" oltre alla "mancata predisposizione del relativo calendario di trattative", tutti elementi che, affermano, "costituiscono palesi violazioni" del regolamento dei servizi.
La decisione di prorogare anche per quest’anno il taglio delle indennità di funzione per tutti i dipendenti di Montecitorio era stata preso lo scorso 9 dicembre dall’Ufficio di presidenza della Camera. In materia di ‘spending review’, la sforbiciata consentiva al Parlamento un risparmio di circa 2 milioni di euro. Da qui la decisione di rivolgersi ai maggiori sigle sindacali dei dipendenti della Camera che sottolineano come “l’ufficio di presidenza non può imporre in maniera unilaterale la propria volontà, per di più, come nel caso di specie, su argomenti trattati al di fuori della contrattazione periodica" è in sintesi il contenuto della lettera. "In linea generale – osservano – perché possano sussistere delle minime relazioni sindacali, è fondamentale che gli impegni assunti in sede di contrattazione siano ovviamente impegnativi per tutte le parti che partecipano ai tavoli sindacali".