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Hotel confiscato assegnato al nipote di Giovanni Brusca, commissione antimafia: “Faremo verifiche”

Il vice presidente della commissione parlamentare antimafia, Mauro D’Attis, interviene sulla notizia di Fanpage.it sul bene confiscato alla mafia, l’hotel Garibaldi, dato in gestione alla società di Giorgio Cristiano, il nipote di Giovanni Brusca: “Credo che un caso come questo meriti un approfondimento”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Fermo restando la piena fiducia negli organismi deputati all'iter di assegnazione, fermo restando il diritto di ognuno a non essere condannato a prescindere per un cognome, credo che un caso come questo meriti un approfondimento". Così interviene il vice presidente della commissione parlamentare antimafia, Mauro D'Attis, sulla notizia di Fanpage.it del bene confiscato alla mafia, l'hotel Garibaldi, dato in gestione alla società di Giorgio Cristiano, il nipote di Giovanni Brusca. L'albergo si trova nella centralissima piazza Politeama di Palermo. Ora a questa notizia sono seguite più reazioni politiche.

Mauro D'Attis ha aggiunto: "Se non altro per la vicinanza ad un nome così importante nella storia della mafia. Basterà già chiedere informazioni sul procedimento, grazie alle quali si potrà valutare se occuparcene, con documenti alla mano. In questi casi ogni elemento va segnalato e non va mai sottovalutato a prescindere".

Precisando inoltre che: "Un nipote alla lontana di un boss potrebbe non avere rapporti e rappresentare anzi una storia di riscatto sociale. Ci sono altri casi in cui figli di mafiosi l'hanno fatto, ma dato il clamore per il nome su cui ruota la vicenda, acquisire gli atti e dimostrare che lo Stato guarda con quattro occhi a questi casi non fa male".

Sulla notizia è intervenuto anche il Partito Democratico con il capogruppo in commissione antimafia Walter Verini: "La notizia diffusa da Fanpage dell'assegnazione a Palermo di un bene confiscato alla mafia – un albergo – al nipote del criminale mafioso pentito Giovanni Brusca merita immediati chiarimenti". Precisando che il Tribunale di Palermo non "avrebbe ravvisato ‘nessuna criticità' nella società del nipote di Brusca, che ‘non è destinataria di misure di prevenzione'. Prendiamo atto, ma ciò non toglie che su questa vicenda siano necessari immediati approfondimenti che chiederemo in commissione Antimafia".

Il segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, nonché segretario della commissione nazionale antimafia, ha commentato in questo modo la notizia: "È urgente effettuare opportuni approfondimenti. La notizia ci lascia sgomenti e senza parole soprattutto perché corredata da diverse fonti ufficiali che l’hanno confermata. In Sicilia questo tipo di segnali sono destabilizzanti e rischiano di vanificare decenni di successi nel contrasto a cosa nostra, per il quale in tanti hanno anche sacrificato la propria vita".

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