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Guerra in Ucraina

Guerra Russia-Ucraina, Draghi: “Putin ritiri immediatamente le truppe, in arrivo sanzioni durissime”

Il presidente del Consiglio condanna l’invasione messa in atto dalla Russia e chiede a Putin di “mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina in modo incondizionato”. Poi annuncia sanzioni “molto dure” da parte dell’Ue.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa a Palazzo Chigi. Il tema, ovviamente, è la guerra tra Russia e Ucraina: "Nella notte, la Russia ha avviato un’offensiva militare nel territorio ucraino da più parti, con lo scopo iniziale di distruggere le principali installazioni di difesa di Kiev – ha spiegato Draghi – L’apparato militare di Mosca si è mosso in maniera coordinata, con incursioni aeree, terrestri, anfibie focalizzate sugli obiettivi di primaria importanza". L'Ucraina – ha sottolineato con forza il presidente del Consiglio – "è un Paese europeo, una nazione amica, una democrazia colpita nella propria legittima sovranità". E ha ribadito: "Voglio esprimere la solidarietà piena e incondizionata del popolo e del governo italiano al popolo ucraino e al presidente Zelensky, quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, la nostra democrazia".

L'ambasciata italiana a Kiev resta aperta e operativa, ha annunciato Draghi, anche per tutelare i circa duemila italiani residenti. "L’Italia condivide la posizione più volte espressa anche dagli alleati di voler cercare una soluzione pacifica alla crisi – ha insistito il presidente del Consiglio – Ho sempre pensato che qualsiasi forma di dialogo dovesse essere sincero e soprattutto utile. Le azioni del governo russo di questi giorni lo rendono nei fatti impossibile. L’Italia, l’Unione Europea e tutti gli alleati chiedono al Presidente Putin di mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina in modo incondizionato".

Draghi ha anche spiegato di aver sentito tutti i partner europei in queste ore: da Macron a Scholz, passando per Von der Leyen. "Con gli Alleati della Nato ci stiamo coordinando per potenziare immediatamente le misure di sicurezza sul fianco Est dell’Alleanza e stiamo rafforzando il nostro già rilevante contributo allo spiegamento militare in tutti i Paesi Alleati più direttamente esposti – ha continuato Draghi – Questo pomeriggio avremo una consultazione dei G7, alla quale parteciperà anche il Segretario Generale della Nato Stoltenberg, al termine della quale mi recherò a Bruxelles per un Consiglio Europeo straordinario". Ed è proprio in quella sede che verrà deciso "un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia – ha annunciato il presidente del Consiglio – Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia, come è purtroppo accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo".

"Capisco che queste siano ore di grande preoccupazione per tutti i cittadini. Domani riferirò al Parlamento sugli sviluppi del conflitto in corso – ha concluso Draghi – Voglio dirvi che il governo intende lavorare senza sosta per risolvere questa crisi. Abbiamo accanto i nostri alleati, l’Europa, gli Stati Uniti. Insieme faremo tutto il necessario per preservare la sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa, e l’integrità dell’ordine internazionale".

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