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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, i dieci punti dell’azione diplomatica dell’Italia

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sintetizza in 10 punti l’azione che il governo italiano intende mettere in campo per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina.
A cura di Annalisa Cangemi
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In un post sul suo profilo Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio elenca i dieci punti dell'azione diplomatica dell'Italia per raggiungere la pace e la stabilità, alla luce del conflitto scoppiato un mese fa in Ucraina. Come dovrà muoversi il nostro Paese nei confronti della Russia di Putin?

L'Italia non verrà coinvolta direttamente nel conflitto, secondo i piani dell'esecutivo, e proprio per  questo non è possibile assecondare la richiesta del presidente russo Zelensky di attivare una no fly zone in Ucraina. Lo sforzo dell'Europa deve essere però quello dotarsi di una propria Difesa, che deve prima passare dalla creazione di una politica estera comune. Il ministro pentastellato coglie anche l'occasione per aggiornare il numero dei connazionali ancora bloccati nel Paese invaso: sono scesi a 213. Ecco i dieci punti che preannunciano le prossimo mosse del governo, spiegati dal titolare della Farnesina, che prevedono naturalmente il mantenimento delle sanzioni e l'indipendenza economica dal gas e dalle materie prime russe, trovando fonti energetiche alternative.

  1.  Nostro obiettivo e punto fermo è arrivare a una soluzione di pace in Ucraina. È anche per questo che abbiamo detto no alla No fly zone: rispondere alla guerra con un'altra guerra, più grande, sarebbe un errore imperdonabile. In questa direzione va il nostro sforzo nel continuare il pressing con la diplomazia per riportare Putin al tavolo dei negoziati e arrivare a una soluzione diplomatica.
  2. Come Italia abbiamo chiesto all’Ue alcune garanzie fondamentali, nell'interesse primario di imprese e cittadini italiani: tetto massimo ai prezzi del gas, interventi per mitigare i costi dell'energia e fondo compensativo per aiutare gli Stati membri. Le prime risposte arrivano, oggi c'è stato il via libera Ue agli aiuti di Stato per il caro energia.
  3. Continuiamo a lavorare per la necessaria diversificazione delle fonti energetiche. Il senso delle missioni all'estero che stiamo portando avanti è proprio questo e stiamo intensificando tutte le nostre relazioni bilaterali, come già successo con Algeria, Qatar, Congo, Angola e Mozambico. Dobbiamo renderci autonomi dal gas russo ed evitare ricatti.
  4. Come governo siamo già intervenuti per calmierare i prezzi della benzina e adotteremo anche altre misure. Questa odiosa guerra di Putin ha effetti diretti e indiretti, e tra questi ultimi c'è senz'altro una speculazione da cui dobbiamo tutelare gli italiani.
  5. Andiamo avanti con le sanzioni per colpire l'economia russa, a sua volta usata per finanziare l'esercito di Putin. Dobbiamo invece fare affondare la loro economia e mettere all'angolo un governo che continua a bombardare un popolo inerme e senza colpe.
  6. Come Italia abbiamo presentato in Europa la nostra proposta per corridoi umanitari e cessate il fuoco localizzati. Adesso l'imperativo categorico è fare di tutto per evitare altri morti innocenti. Siamo costantemente al lavoro per ottenere una tregua vera e aiutare così i civili a mettersi in salvo.
  7. La resistenza ucraina è la resistenza europea. L'Ucraina è alle porte dell'Europa e questa aggressione mette a rischio la sicurezza di un intero continente. Diamo tutto il nostro supporto a un popolo che con coraggio sta resistendo anche per noi, difendendo valori che ci appartengono in quanto europei. Sosteniamo l'Ucraina a livello umanitario e con risorse economiche, beni di prima necessità e armi per l’autodifesa.
  8. Inoltre c'è l'impegno h24 dell'Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che sta aiutando gli italiani rimasti in Ucraina. Da 2000 concittadini presenti dall'inizio dell'invasione, adesso sono scesi a circa 213 e il dato è in continuo aggiornamento. C'è da aggiungere che, tra quelli rimasti, in molti non vogliono andare via.
  9. Sull'ingresso dell'Ucraina in Ue, per l’Italia si tratta di una legittima aspirazione. È giusto che l'Ucraina coltivi questo progetto, che l'Italia sostiene. Anche in altri casi ci siamo espressi in questa direzione, credendo che più ampia è la condivisione, più forte è l'azione dell'Ue.
  10. Sosteniamo una Difesa comune europea, sempre più urgente dinanzi a eventi simili all'aggressione del governo russo in Ucraina. L'Europa deve rafforzare la sua Difesa, soluzione che va di pari passo con l'adozione di una politica estera comune.L’Italia agisce in piena sintonia con i suoi partner europei, della NATO e G7 per mettere fine a questa folle guerra.
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