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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, Di Maio: “Se non fermiamo Putin la prossima volta invaderà un Paese europeo”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulla crisi ucraina: “Se non fermiamo Putin il prossimo Paese potrebbe essere uno dell’Europa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto ancora sulla guerra in corso in Ucraina, dopo la quinta notte di aggressione da parte della Russia: "Il nostro ambasciatore, Pier Francesco Zazo, mi ha chiesto di restare a Kiev. Ci sono 100 italiani con lui nella sua residenza e 1.900 in tutta l'Ucraina. In questo momento non si può evacuare nessuno. Si parla di guerra Russia-Ucraina, ma ha un solo nome e cognome: Vladimir Putin. Se non lo fermiamo il prossimo Paese potrebbe essere uno dell'Europa. Per questo stiamo adottando pesanti sanzioni e l'Onu chiederà una tregua umanitaria per evacuare donne e bambini, non solo gli italiani che per ora devono rimanere al sicuro dove sono", ha detto in un'intervista a La Stampa.

Di Maio è volato oggi in Algeria, insieme all'amministratore delegato di Eni Descalzi e a un rappresentante del ministero della Transizione ecologica. In programma ci sono colloqui con le autorità algerine, con un focus sul rafforzamento della cooperazione in campo energetico, alla luce del conflitto in Ucraina. Nel fine settimana, l'amministratore delegato della compagnia petrolifera algerina Sonatrach, Toufik Hakkar, ha dichiarato che l'Algeria resterà un partner affidabile e un fornitore di gas per il mercato europeo ed è disponibile a sostenere i propri partner in caso di situazioni difficili: "Il gruppo petrolifero ha una capacità non utilizzata sul gasdotto TransMed per eventualmente aumentare le forniture al mercato europeo", ha detto Hakkar, secondo il quale il contributo di Sonatrach, in termini di fornitura di gas, potrebbe estendersi ai Paesi non serviti dal gasdotto.

Il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, oltre a varare un decreto con nuove misure a sostegno del popolo ucraino, con la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative ucraine, emanerà anche una norma che consentirà al nostro Paese di usare temporaneamente le centrali a carbone, nel caso venga a mancare la disponibilità di gas.

Secondo il M5s l'aggressione militare da parte della Russia alla sovranità politica e territoriale dell'Ucraina "non può lasciarci indifferenti o silenti". Le misure che verranno prese dal governo italiano, nel quadro dell'Unione europea, relative all'approvvigionamento militare, per consentire all'Ucraina "di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione contro l'aggressione militare", sono pertanto giustificate.

In merito ai negoziati tra Mosca e Kiev che si stanno tenendo in Bielorussia, a Gomel, Di Maio ha aggiunto: "Auspico che siano risolutivi, ma devono essere leali e reali. Se per Putin il Presidente Zelensky deve sedersi al tavolo da dimissionario, cedendo un pezzo di Ucraina e ritirando i soldati, questa è una provocazione non un negoziato". Secondo il titolare della Farnesina "Putin aveva in mente di prendere l'Ucraina in due giorni. Questo non sta accadendo grazie alla coraggiosa resistenza del Presidente Zelensky, del suo governo, ma soprattutto della popolazione. Quando Putin minaccia il ricorso alla potenza nucleare è bravissimo a fare la vittima, però nessuno lo ha aggredito. È lui l'aggressore. Putin tratta l'Ue e la Nato con lo stesso disprezzo. Come si fa a sostenere che siccome la Nato si è allargata allora la Russia può entrare con i carri armati e bombardare la popolazione".

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