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Grillo sarcastico: “Berlusconi si faccia condannare. E si dia alla latitanza”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle solidarizza con i magistrati di Milano e lancia una frecciata al Cavaliere: “Berlusconi ha paura di fare la fine di Bottino Craxi, ma sarebbe invece la sua fortuna…”
A cura di Redazione
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Grillo-Berlusconi

Non si è fatto attendere il commento di Beppe Grillo rispetto alle (quantomeno) singolari vicende della giornata di ieri, con la manifestazione dei parlamentari del Popolo della Libertà a sostegno di Silvio Berlusconi e con i relativi provvedimenti giudiziari (legittimo impedimento concesso al Cavaliere per il processo Ruby e invece negato ai suoi legali Longo e Ghedini, richiesta di giudizio immediato dei pm di Napoli nel caso De Gregorio). Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha infatti pubblicato un post dal titolo "L'uveite di Berlusconi e l'orchite degli italiani", al termine del quale non ha mancato di esprimere la sua solidarietà ai giudici milanesi.

Del resto, ieri era arrivata la conferma sull'intenzione del Movimento di votare per l'ineleggibilità di Berlusconi e per l'arresto nel caso in cui la richiesta dovesse arivare alle Camere. Così, Grillo a Berlusconi dà finanche un "consiglio": si faccia condannare senza attenuanti al più presto e si dia alla latitanza, come il suo mentore Bettino Craxi. Ecco nel dettaglio:

L'uveite, una malattia che ha molto a che fare con la vendemmiata di processi dello psiconano, è un'infiammazione di parte o di tutta la tunica media (vascolare) dell'occhio o che interessa le altre tuniche (sclera, cornea e retina). Rinchiuso in una suite di 200 metri quadri del San Raffaele, Berlusconi è curato giorno e notte amorevolmente, alla porta di uscita c'è un appuntato dei Carabinieri per evitarne forse la fuga. Silvio ammira dalla finestra la cupola enorme con l'angelone voluta da Don Verzè, più grande di quella di San Pietro. Forse riflette sulla caducità degli esseri umani, sulla sorte effimera che aspetta ognuno di noi, come è successo a Don Verzè e a Mario Cal, sul destino cinico e baro che attende Mediaset, la sua creatura prediletta. Chissà a cosa pensa, novello Argante di Molière.

Fuori, i parlamentari del Pdl si sono recati al Tribunale di Milano in segno di protesta, a tenere una conferenza stampa contro le "visite fiscali", i "processi ad orologeria" e le "toghe rosse". Una lunga fila di deputati e senatori è entrata nell'edificio e si è fermata davanti all'aula dove si tiene il processo Ruby come gesto di sfida. Non vi è stata purtroppo alcuna retata favorita dall'evento. I parlamentari del pdl sono ancora convinti che Ruby sia la nipote di Mubarak, come hanno dimostrato, convinti, a suo tempo con il voto in Parlamento, per questo assediano la magistratura, sono in buona fede. Si aggrappano a un vecchio signore che perde i pezzi come a un salvagente di marmo. Non hanno del resto alternative. Sparirebbero. Lo terranno insieme fino all'ultimo come la mummia di Lenin per esibirlo nei talk show con un altoparlante nascosto "No IMU, no IMU, no IMU".

Berlusconi ha paura di fare la fine di Bottino Craxi, ma sarebbe invece la sua fortuna. In fuga sulle spiagge tunisine piene di Ruby senza la rottura di coglioni quotidiana dei suoi questuanti. Senza Ghedini, Alfano, Gelmini, senza Biondi, Gasparri, Cicchitto, Brunetta e soprattutto D'Alema Un paradiso terrestre. Si faccia condannare al più presto senza attenuanti e, prima dell'arresto, si dia alla latitanza. Ci guadagnerà in salute. Guarirà dall'uveite e gli italiani guariranno finalmente dall'orchite con cui li affligge da vent'anni.

Ps: tutta la mia solidarietà ai magistrati di Milano

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