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Grillo ha vinto e la storia rottamerà il Pd

Nella candidatura di Marini c’è tutta l’essenza di un partito che ha perso la sfida con la modernità.
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Milena Gabanelli, Gino Strada, Stefano Rodotà. Erano questi i primi tre nomi usciti dalle urne informatiche del Movimento 5 Stelle per la Corsa al Quirinale.

Nonostante il voto – che vedeva la giornalista RAI ed il chirurgo di Emergency in vantaggio sul professore – nelle ore immediatamente successive, voci interne ai "grillini" parlavano di una rinuncia dei primi due al fine di spianare la strada alla candidatura di Rodotà.

Una mossa figlia di un chiaro intento politico: spaccare il Pd.

La repentina investitura di Marini e le reazioni della base – nonché di molti rappresentanti del partito – hanno confermato la bontà della strategia politica di Grillo capace di mettere in scacco i demokrat in sole 3 mosse. Il M5s è riuscito a mettere a segno la sua prima vittoria politica – dopo la débacle Boldrini/Grasso – e ha aperto una frattura (insanabile?) all'interno della sinistra.

Il Pd – come scrive oggi Serra sulle colonne di Repubblica – non solo non ha capito gli umori del Paese ma, e qui le colpe diventano più grandi, non ha compreso le richieste della base che mai e poi mai in un confronto Marini/Rodotà avrebbe scelto il primo.

Ciò che però lascia sgomenti è che il Partito Democratico, con questa candidatura, è riuscito a ridare slancio al PdL uscito a pezzi dalle urne – era il partito che aveva subito la maggiore emorragia di consenso con circa 8 milioni di voti persi rispetto la precedente tornata elettorale.

Il Pd in una sola mossa, ha spaccato la propria base e ha rinvigorito l'avversario, dimostrando di non essere un'organizzazione capace di cambiare l'Italia.

Un apparato che non comunica con i propri elettori – e più in generale dei cittadini – non è atto, in questo momento storico, a governare il Paese. Non è più tempo di una politica bottom-up ma di scelte condivise e comunicate.

Un partito che non coglie questo cambiamento non viene accantonato dalle urne ma dalla storia.

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Ex direttore d'AgoraVox, già professore di Brand Strategy e Comunicazione Pubblicitaria Internazionale presso  GES -  Grandes Écoles Spécialisées di Parigi. Ex Direttore di Fanpage.it, oggi Direttore di Deepinto.
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