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Guerra in Ucraina

Grillo dice che non esiste un’emergenza del pane, ma una vera e propria speculazione sul cibo

“Non esiste un’ “emergenza pane”, esiste una vera e propria speculazione sul cibo, che andrebbe proibita per legge”: lo scrive Beppe Grillo nel suo blog, parlando della crisi alimentare.
A cura di Annalisa Girardi
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Nessuna "emergenza pane", per Beppe Grillo non si tratta altro che di speculazione finanziaria sul cibo, che "andrebbe proibita per legge". Il fondatore e Garante del Movimento Cinque Stelle dedica l'ultimo post del suo blog, dal titolo "La fame quotata in borsa", alla questione dell'emergenza alimentare che continua ad aggravarsi con il proseguire della guerra in Ucraina. Secondo Grillo, però, ci sarebbe una ragione diversa all'origine di questa crisi: "La guerra in Ucraina è spesso citata dai media per spiegare la crisi alimentare e il generale aumento dei prezzi del grano. Ma è la finanza ad usare il cibo come arma distruggendo deliberatamente il sistema alimentare, poiché è la speculazione finanziaria a giocare un ruolo primario".

Grillo suggerisce poi che "si parla tanto di carenza di materia prima, ma il grano che si sta vendendo non è stato raccolto quest'anno, ma l'anno scorso". E ancora: "Le scorte non si esauriscono dall'oggi al domani, ma i prezzi dei futures sono subito balzati alle stelle. Il grano non è solo un bene alimentare di prima necessità, ma soprattuto una commodity, un prodotto che costituisce oggetto di scambio internazionale".

In particolare Grillo fa riferimento ai futures alla Borsa di Chicago: "I futures sulle commodities agricole nacquero alla borsa merci di Chicago nel 1865, con funzione assicurativa e stabilizzatrice del prezzo del bene, ma oggi la loro funzione originaria è completamente andata perduta. Sono soltanto uno strumento finanziario per scommettere un guadagno futuro. Sono prodotti finanziari, scambiati come se fossero azioni, comprati e venduti a loro volta sul mercato secondario". Per queste ragioni secondo il Garante M5S l'agricoltura starebbe diventando nient'altro che finanza speculativa. E, di conseguenza, i cibi degli alimenti verrebbero determinanti principalmente dalla specilazione.

"Ciò significa che i prezzi di oggi dipendono dal commercio di domani. I raccolti di domani e anche le stagioni future vengono scambiati oggi sui mercati mondiali. Poiché tutti si aspettano che la situazione sul mercato mondiale peggiori, i prezzi attualmente sono elevati. È il motivo per cui, durante la crisi da coronavirus, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati, quando il cibo era tutt’altro che carente", scrive ancora Grillo nel blog. Accusando poi alcuni investitori di acquistare scorte di prodotti agricoli, tenerle ferme per settimane o mesi, e rivendere quando si prospetta una maggiore opportunità di profitto. Cioè quando i pezzi sono aumentati.

"Cosa è questo? Se non un becero oltraggio alle spalle della gente? Non esiste un’ “emergenza pane”, esiste una vera e propria speculazione sul cibo, che andrebbe proibita per legge", conclude quindi Grillo.

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